Galeotto fu Google trends. Mentre il mortale “coronavirus” si propagava da Wuhan nel resto della Cina ecco che il web ci ha regalato una delle sue tipiche sorprese. Come segnalato dal South China Morning Post il 9 gennaio scorso, proprio mentre arrivavano le prime notizie sul contagio che si sta estendendo in tutto il mondo, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità parlava per la prima volta di “coronavirus”, su Google si cercava senza sosta la messicana birra Corona. Più precisamente il termine “beer corona virus” ha avuto un’impennata in Australia, Canada, Cambogia, Slovenia, Singapore, Nuova Zelanda ed Emirati Arabi Uniti.

Solo che se la “corona” alcolica fa riferimento alla corona che adorna la chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Puerto Vallarta, il virus è invece stato battezzato in questo modo perché caratterizzato iconograficamente da punte che ricordano proprio delle piccole corone. Non è mancata però l’ironia di meme e foto sui social: un gruppo di birre Heineken protette con mascherina di fronte a una bottiglietta di Corona o la foto da un supermercato dove su un carrello altre birre mettono in quarantena, in un angolo del carrello stesso, la povera bottiglia di Corona.

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