I carabinieri hanno arrestato una donna di 38 anni, cittadina bulgara, con l’accusa di omicidio volontario della figlia. L’8 gennaio in una casa nel centro storico di Servigliano, in provincia di Fermo, era divampato un incendio. Nell’appartamento dormiva una bambina di sei anni, con la madre e la sorellina di quattro anni. Stando alle ricostruzioni degli investigatori la donna l’avrebbe uccisa e abbandonata tra le fiamme per coprire le prove.

Secondo l’edizione di Fermo del Resto del Carlino, il giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per la donna. Il provvedimento è stato eseguito lunedì dai carabinieri. Per gli inquirenti la donna voleva coprire l’omicidio della figlia e per questo ha appiccato volontariamente il fuoco. I dettagli dell’indagine restano ancora riservati. Il corpo della piccola, che doveva essere restituito alla famiglia per la sepoltura, si trova ancora all’obitorio di Fermo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il rogo era divampato intorno alle 2.50. Secondo la prima ricostruzione, contraddetta dai rilievi degli inquirenti, la madre si era svegliata a causa dell’odore acre del fumo ed era riuscita a portare in salvo il marito (che secondo quanto emerso non era invece in casa la sera dell’incendio) e la figlia più piccola, poi aveva tentato di rientrare in casa per prendere anche la maggiore ma non ci era riuscita. Solo i vigili fuoco, intervenuti da Amandola e Fermo erano poi riusciti a raggiungere la bambina, ma ormai per lei non c’era più nulla da fare. La madre e la sorellina erano state ricoverate al Pronto soccorso dell’ospedale di Fermo. Sul posto era arrivato anche il magistrato di turno.

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