Lo slogan “Teruel Existe” è diventato il nome del movimento cittadino nato nel 1999 per rivendicare la necessità di nuove infrastrutture e di investimenti in una zona dell’Aragona decisamente fuori dalle mappe della politica e dei turisti. Eppure, l’appoggio del deputato del movimento della “città degli innamorati” spagnola, appena 35mila abitanti, è stato determinante per permettere la nascita del nuovo governo Sanchez che ha ottenuto la fiducia per appena due voti. E ne ha anche pagato il prezzo: il deputato Tomás Guitarte, dopo aver comunicato che avrebbe appoggiato il nuovo esecutivo Psoe-Podemos, ha ricevuto minacce e pressioni non solo dalla sua comunità, ma dall’intera Spagna.

Su Twitter, con l’hashtag #BoicotTeruel, si sono alternati messaggi in cui si invitava a non comprare prodotti provenienti dalla provincia di Teruel ad altri in cui si ricordava che non si può poi peggiorare più di tanto la situazione di una provincia che vive quotidianamente una situazione di arretratezza come quella attuale. Vent’anni fa, a Teruel non c’era ancora l’autostrada e la ferrovia aveva solo un binario, ma la situazione non pare essere migliorata così tanto. Rimane infatti una provincia dove non si può arrivare con treni ad alta velocità e senza un collegamento diretto (autostradale o ferroviario) con Madrid.

La lista civica Teruel Existe non pensava di diventare il cosiddetto ago della bilancia, costringendo il suo deputato a doversi spostare con la scorta per via delle minacce ricevute. Il partito di estrema destra Vox si è schierato violentemente contro Teruel Existe, cambiandone il nome in “España existe”, ma Guitarte ha sempre affermato che non avrebbe cambiato idea in un momento così delicato e così importante, che ha avvicinato la provincia di Teruel a quelli che sono gli obiettivi che perseguono da vent’anni.

La decisione di appoggiare la candidatura di Sánchez è stata presa dopo la firma, da parte dei socialisti, di un impegno per la provincia di Teruel, ma non solo: Teruel Existe infatti è tra i promotori del movimento di rivolta “España Vaciada”, che denuncia l’esodo degli spagnoli dalle zone più arretrate del Paese. Teruel Existe e la lista civica Soria YA con questa rivolta si sono fatte portavoce delle due zone più depopolate del Sud Europa: “Perché nel 70% della Spagna siamo solo in 4 milioni e mezzo di cittadini, per la mancanza di uguaglianza e opportunità provocata da tutti i governi e dalle loro politiche”, come si può leggere sul sito di Teruel Existe.

Un esodo che ha reso molte province della Spagna delle vere e proprie province fantasma, ma che, a quanto si legge sul sito LibreMercado.com, ha coinvolto anche lo stesso Guitarte, che il 10 novembre non ha neanche potuto votare per il suo stesso partito visto che non è residente a Teruel, ma a Valencia, dove si è trasferito con la famiglia quando aveva 10 anni.

In un’intervista, Guitarte ha rivelato a El Diario che la decisione di votare “sì” è stata presa dopo il confronto avvenuto tra i vari gruppi di lavoro che formano l’associazione e che sono divisi per provincie e per regioni. “Quando c’è da prendere una decisione, questi gruppi di lavoro elaborano le loro proposte che vengono dibattute in una riunione collettiva, dove adottiamo insieme la proposta”.

La decisione di appoggiare la candidatura di Sánchez non ha avuto ripercussioni solo nella vita privata di Guitarte: nei giorni precedenti all’investitura, i ristoranti e gli alberghi di Teruel hanno ricevuto telefonate e mail che minacciavano di cancellare le prenotazioni. Nonostante la mobilitazione sui social e le agitazioni mediatiche, in città si è sempre respirata un’aria distesa e tranquilla: sin dall’inizio si sapeva che Teruel Existe avrebbe appoggiato chi avrebbe potuto garantire un miglioramento della situazione nella provincia.

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