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Valle Aurina, parla l’italiana sopravvissuta alla strage: “Sembrava il terremoto, una scena di guerra. Volavano vetri e pezzi di carrozzeria”

L'unica italiana coinvolta nell'incidente, avvenuta poco dopo l'1 di domenica, ripercorre quei momenti: "È stata la notte peggiore della mia vita", dice all'Adnkronos. "Quei corpi a terra erano ovunque - ricorda - Le luci delle volanti illuminavano la strada e non si sentivano che sirene, urla disperate"
Valle Aurina, parla l’italiana sopravvissuta alla strage: “Sembrava il terremoto, una scena di guerra. Volavano vetri e pezzi di carrozzeria”
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Il boato simile a un “terremoto”, vetri e pezzi di carrozzeria che volavano ovunque. “Una scena di guerra”, la chiama Giovanna, la 26enne romana sopravvissuta alla strage di Lutago, vicino a Brunico, provocata da un 28enne che era alla guida di un’Audi TT e ha investito una comitiva di giovani tedeschi mentre rientrava in hotel dopo una serata in discoteca.

L’unica italiana coinvolta nell’incidente, avvenuta poco dopo l’1 di domenica, ripercorre quei momenti: “È stata la notte peggiore della mia vita”, dice all’Adnkronos. “Quando quella macchina ha centrato la folla in strada sembrava il terremoto, una scena di guerra – ricorda – Volavano schegge di vetro, pezzi di carrozzeria”.

Alla fine sull’asfalto della statale 621, a causa dell’impatto con l’automobile, sono rimasti 6 cadaveri. Tutti tedeschi tra i 19 e i 22 anni. Altri 11 sono stati feriti, due dei quali versano in condizioni disperate. “Quei corpi a terra erano ovunque. Io non avevo mai visto dei cadaveri”, aggiunge Giovanna, colpita a una gamba dalle schegge di vetro e carrozzeria.

Aveva conosciuto la comitiva in un pub-discoteca, distante pochi chilometri, poi il rientro in navetta e la serata tranquilla che si trasforma in tragedia, quando il 28enne piomba sul marciapiede con un tasso alcolemico nel sangue che risulterà 4 volte superiori ai limiti di legge. “Le luci delle volanti illuminavano la strada e non si sentivano che sirene, urla disperate”, conclude, ancora sotto shock, nel colloquio con l’Adnkronos assistita dagli avvocati Giuseppe Urgesi e Samantha Faiella dell’Associazione Giustitalia.

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