Il centrodestra risulta appena sotto il 50%, ma le forze che lo compongono – in particolare Lega e Fratelli d’Italia – sono in concorrenza tra loro. Chi fa registrare però la ripresa più consistente nell’ultimo mese è Forza Italia (+1,2). Sul fronte della maggioranza, il Pd non riesce a compensare gli effetti della scissione di Italia Viva e il Movimento 5 Stelle registra +1,1 rispetto al 20 novembre. Perde voti che confluiscono verso il centrodestra, ma allo stesso tempo attrae l’elettorato dell’astensionismo, che corrisponde ai delusi leghisti del Conte 1. È questa la fotografia delineata dal sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, a pochi giorni dall’approvazione della manovra, che precisa però come i dati di oggi siano da guardare considerando indecisi e astensionisti, oggi al 42,3%. E che in 4 mesi sono cresciuti di tre milioni di persone.

Consenso e flessione – In termini assoluti, guardando al centrodestra, la Lega al 20 dicembre è al 31,5% (che corrisponde però al 18% degli italiani e segna -0,4% rispetto al 28 novembre), Fratelli d’Italia al 10,3% (-0,3), Forza Italia al 7,4 (+1,2). Considerando invece le forze che compongono l’esecutivo, il Partito democratico è pressoché stabile al 18,2 (+0,1), Italia Viva si conferma al 5,3% mentre il Movimento 5 Stelle è al 17,7 (+1,1). Sia Pd che M5s rappresentano il voto del 10% degli italiani.

Il tasso di fedeltà – Dopo le Europee, circa il 10% degli elettori M5s sono fuggiti verso il centrodestra, specialmente verso Lega (5,5) e Fratelli d’Italia (2,5%). Ma il Movimento ha pescato il 29% del suo “elettorato attuale dall’astensione”. In termini di fedeltà, il livello di M5s è elevato (73,9%), così come lo è in Fratelli d’Italia (70,7%): il 20,4% dei suoi voti attuali proviene dalla Lega, il 6,2 da Forza Italia, il 2,5% dal Movimento 5 Stelle e il 24% dall’astensione. Ma chi fa registrare il tasso più elevato di fedeltà è il partito di Matteo Salvini (82,7) che però “riduce fortemente la sua capacità di attrarre nuovi elettori” visto che “l’84,5% dei votanti attuali è lo stesso delle Europee“. Tasso di fedeltà inferiore invece per il Pd (60,5%) vista anche la scissione di Italia Viva, ma i dem riescono ad attrarre nuovi elettori: “il 30% di chi oggi voterebbe Pd non lo aveva infatti votato a maggio”.

L’indice di gradimento – Quello del governo sale da 42 a 44 punti. Oggi il 38% degli italiani ne ha un’opinione positiva (+1%), mentre la valutazione negativa, in calo di 4 punti, è del 48%. Fa meglio dell’esecutivo in termini di consenso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che incassa in 41% dei giudizi positivi e il 46% di negativi, stabilizzando a 47 come il mese scorso il su indice di gradimento.

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