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Claudio Cecchetto, il figlio Jody si racconta a FQMagazine: “Così ho rifatto il suo Gioca Jouer per le nuove generazioni”

Jody Cecchetto, 24enne pieno di speranze ma anche figlio di Claudio Cecchetto, dal 16 dicembre approderà alla conduzione di un programma televisivo su DeAKids, il canale (601 di Sky) del gruppo DeAgostini dedicato ai bambini

di Giulio Pasqui

Se hai un cognome importante e frequenti lo stesso ambiente di tuo papà, quasi sempre, devi fare i conti con il pregiudizio. Ne sa qualcosa Jody Cecchetto, 24enne pieno di speranze ma anche figlio di Claudio Cecchetto, che dal 16 dicembre approderà alla conduzione di un programma televisivo su DeAKids, il canale (601 di Sky) del gruppo DeAgostini dedicato ai bambini. “Ready Music Play”, manco a dirlo, strizza l’occhio al mondo di TikTok, la moda del momento: si tratta di una sorta di “sfida” tra quattro tiktoker già conosciute sui social – Virgitsch, Sofia Dalle Rive, Caterina Cantoni e Giulia Savulescu – per cercare di creare, a colpi di musiche e outfit, il videoclip perfetto.

Uno, intanto, ne hanno già creato loro: si tratta di quello collegato alla sigla, che è una versione aggiornata del Gioca Joeur di cotanto padre. “Da figlio è emozionante, ma è anche una bella responsabilità. Quando ho chiesto a mio papà la base ufficiale del Gioca Joeur, lui è stato contento di mandarmela, però sapevo di avere in mano un mio fratellino, che è nato molto prima di me. Di fatto il Gioca Jouer è una sua creatura: io non l’ho stravolta, ho soltanto aggiornato quella versione con i tecnicismi legate alle nuove generazioni”. Al posto di “domire, salutare, autostop”, ora c’è “hashtag, selfie, swipe-up”.

“Per la prima volta TikTok entra in televisione, è nostro il primato. Lo ritengo positivo: è sempre difficile per il mondo della tivù stare al passo dei social, che viaggiano a una velocità esponenziale. Spesso si pensa che il mondo dei social sia incompatibile con quello della tv, ed effettivamente i linguaggi sono molto diversi. Spesso la tv ci prova ma i meccanismi rimangono troppo televisivi e non si avvicinando a quelli dei social. Stavolta è diverso, e non lo dico perché lo conduco io: ho trovato molte compatibilità. Questo programma è adatto alla figlia che sta tutti i giorni su TikTok e alla mamma che vuole capire qualcosa di più su questo mondo”, ha raccontato Jody a Ilfattoquotidiano.it.

Per lui, questo, è un debutto alla conduzione, anche se non è nuovo al mondo dello showbiz: ha avuto delle esperienze come attore (nelle serie dedicate a un pubblico giovane come Alex & Co e Maggie & Bianca), come speaker radiofonico su Rds Next e pure come cantante. Insomma, Jody si è sempre messo in gioco e ha sempre dimostrato di cavarsela bene, eppure anche lui ha dovuto fare i conti col pregiudizio di cui sopra. “C’è un pregiudizio perché il mondo dello spettacolo viene visto come un mondo d’elitè, o privilegiato”, racconta. “Chi fa un lavoro convenzionalmente accettato come lavoro, come può essere un medico o un impiegato, pensa questo sia un mestiere dove si lavora poco e si viene pagati troppo. Se tu hai un cognome di una persona che fa parte di quel mondo, e fai parte di quel mondo, parte subito il pregiudizio. ‘Ecco, è arrivato, non ho parole, non c’è più religione’, dicono. Invece ho capito che, nonostante il cognome che si ha, bisogna saper dimostrare di meritarsi quel posto. Chi vuole rimanere col pregiudizio per partito preso, amen, non posso farci niente. Ma se riesco a dimostrare di saper fare qualcosa e di meritare un determinato posto, allora il mio cognome diventa accessorio e non un motore. Mi piacerebbe presentarmi alle persone come Jody e solo dopo aver dimostrato quel che so fare, dire che mi chiamo Cecchetto come cognome”.

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