Il senatore del Movimento 5 stelle Ugo Grassi aderisce al gruppo della Lega. Dopo il no alla risoluzione della maggioranza sul Fondo salva-Stati a Palazzo Madama, Grassi ha ufficializzato un addio che aveva già annunciato ormai due settimane fa. Restano ancora in sospeso le posizioni di Stefano Lucidi e Francesco Urraro che hanno dichiarato il loro dissenso con la linea ufficiale del M5s. I senatori come Grassi “dicano quanto costa al kg un senatore per la Lega. Questa è la solita dinamica dei voltagabbana degli ultimi 20 anni”, ha commentato Luigi Di Maio, in diretta Fb, dopo che mercoledì aveva parlato di “un mercato delle vacche” da parte di Matteo Salvini. Per un senatore che esce dalla maggioranza, c’è un deputato che entra: Matteo Renzi ha presentato al Transantlatico a Palazzo Madama la new entry, Davide Bendinelli, ex coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto.

Salvini: “Benvenuto”. Di Maio: “Vada a casa” – Proprio il leader del Carroccio ha ufficializzato l’arrivo di Grassi tra i suoi banchi a Palazzo Madama: “Diamo il benvenuto al senatore Grassi. Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene”, ha detto Salvini. Immediata la replica di Di Maio: “Se ci sono senatori come Grassi, che è appena passato alla Lega, evitino di utilizzare una cosa non vera come il Mes: consegnino una bella lettera al presidente del Senato e dicano semplicemente che vogliono cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini gli hanno dato. Non c’è nulla di male. Ma vadano a casa, altrimenti a quella lettera alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche”, ha aggiunto sempre in diretta su Fb.

La lettera di Grassi: “Seconda opportunità” – Grassi ha scritto una lettera in cui ha chiarito la sua decisione di lasciare il M5s e aderire alla Lega: “Il punto è che il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni – si legge in un passaggio del testo diffuso dallo staff della Lega – bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il Paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine“. “Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere), da non dover neppure essere esposti. Basti l’esempio della gestione dell’ex Ilva per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi”, attacca il senatore. Grassi parla inoltre dei mesi del governo Conte 1, quando ha avuto “modo di comprendere che molti dei miei obiettivi politici erano condivisi dal partito partner di governo”. E ancora: “Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi”.

Forza Italia perde un altro pezzo: Renzi gioisce – È stato l’ex premier Renzi ad annunciare stamattina l’arrivo del deputato Davide Bendinelli, ex coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto: “L’apporto di Bendinelli sarà interessante, per le sue idee e la sua lunga esperienza da amministratore locale, per strutturare Italia Viva in Veneto, che è la chiave per il futuro”, ha assicurato un Renzi sorridente e soddisfatto. Con l’addio di Bendinelli, attuale sindaco di Garda, Fi perde un altro pezzo e tornano a circolare le voci sull’opa renziana in corso nei confronti del partito di Silvio Berlusconi, già sotto attacco della Lega salviniana. Bendinelli aveva ormai compromesso la sua situazione presentandosi alla Leopolda 2019. A mettere la parola fine all’esperienza azzurra ci pensò Berlusconi, durante una passeggiata elettorale a Spoleto per il voto in Umbria, quando all’Adnkronos confidò: “Bendinelli non doveva farlo, non doveva andare alla Leopolda, visto che Renzi in questo momento sta cercando di portare via da Forza Italia parlamentari verso Iv”. Qualche settimana dopo le parole del Cav, con una nota ufficiale, Fi licenziò Bendinelli da coordinatore regionale e lo sostituì con Michele Zuin.

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