Si è insediata oggi 3 dicembre) la commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, ucciso in Egitto tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016, giorno in cui il corpo venne ritrovato lungo una strada nella periferia del Cairo, nei pressi di una prigione dei servizi segreti egiziani. Sarà il deputato di Liberi e Uguali, Erasmo Palazzotto, a presiederla, grazie agli 11 voti favorevoli e 8 contrari. Vicepresidenti sono stati eletti Debora Serracchiani (Pd) e Paolo Trancassini (Fdi). I segretari sono invece Massimo Ungaro (IV) e Roberto Turri (Lega).

Ufficializzata la sua nomina, Palazzotto ha dichiarato che il nuovo gruppo si impegnerà nella ricerca di verità e giustizia per il giovane ricercatore italiano, nonostante la commissione nasca a quasi quattro anni dalla scomparsa di Regeni. Il deputato ha dichiarato che “deve essere una priorità per questo Paese. La commissione inizia a lavorare da oggi e stiamo facendo tutto il lavoro propedeutico per recuperare il tempo perduto. L’idea con la quale siamo arrivati a definire l’istituzione di questa commissione è quella di ricostruire in primo luogo la verità storica e politica sull’uccisione di Giulio Regeni”.

Il deputato LeU ha chiarito che la nuova commissione potrà usufruire degli “stessi strumenti della magistratura, li useremo con accortezza e in coordinamento con la magistratura. C’è un lavoro che spetta alla magistratura, relativo alla ricerca dei responsabili e alla pena per i responsabili che noi non vogliamo intralciare. Noi abbiamo il compito di ricostruire il contesto e la verità su quanto accaduto. Giulio Regeni è una delle vittime di un regime che viola costantemente i diritti umani in quel Paese e dunque è nostra cura ricostruire la verità per restituire giustizia a tutti i Giulio Regeni in Egitto e nel mondo”. Palazzotto ha poi sottolineato di aver chiesto ai gruppi parlamentari di indicare i loro rappresentanti “per convocare in settimana l’ufficio di presidenza e iniziare i lavori il prima possibile. Faremo il calendario delle audizioni, sceglieremo i filoni di indagine prioritari all’insegna della condivisione”.

I rapporti con il governo egiziano e tra le procure italiana ed egiziana hanno conosciuto continue difficoltà, tanto che più volte Il Cairo è stato accusato di immobilismo, tanto che il presidente della Camera, Roberto Fico, decise di interrompere i rapporti con il Parlamento egiziano. Proprio Fico, nell’augurare buon lavoro alla nuova commissione ha spiegato che la aspetterà “un lavoro duro e importante”. Palazzotto, da parte sua, ha dichiarato che “troveremo anche la strada per cooperare sul piano politico e diplomatico con le autorità egiziane. La verità e la giustizia sono una ragione di Stato superiore a tutte le altre”.

Tra gli obiettivi della Lega, dopo la nascita della nuova commissione, c’è quello di “restituire dignità all’Italia. Lo hanno spiegato i deputati Giulio Centemero, capogruppo del Carroccio nella commissione stessa, Roberto Turri, segretario della commissione, e i componenti Eugenio Zoffili e Paolo Formentini: “Si è riunita questa mattina per la prima volta la commissione Regeni. Dopo settimane di rinvii e sterili polemiche, finalmente si potrà lavorare per accertare la verità su quanto accaduto al giovane ricercatore italiano. Fondamentale sarà la collaborazione con il governo egiziano per trovare una soluzione giudiziaria. Lo dobbiamo alla famiglia e all’Italia. Il teatrino celebrato in seno alla maggioranza in questi mesi di rinvii e litigi è un’offesa intollerabile alla memoria e al lavoro di Regeni. Gli italiani chiedono a noi parlamentari un impegno serio e la Lega si adopererà affinché venga fatta luce sull’intera vicenda”.

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