Addio al mercato tutelato di energia e gas. Dal primo luglio scomparirà il regime tariffario stabilito dall’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (Arera). Salvo nuovi rinvii, il mercato sarà così completamente liberalizzato. Che cosa significa questo per il consumatore? Ci saranno dei vantaggi? E soprattutto come scegliere la migliore offerta sul mercato?

In buona sostanza, la scomparsa del mercato tutelato completerà la liberalizzazione sancita dal legislatore nel 2007 sulla scia di quanto indicato da Bruxelles. All’epoca, si diede facoltà all’utente di scegliere liberamente il proprio fornitore sul mercato. Allo stesso tempo, la legge ha stabilì anche la nascita di una sorta regime transitorio, detto mercato tutelato, con la possibilità per il consumatore di beneficiare di tariffe definite dall’Autorità di regolazione. In pratica, senza scegliere un’offerta sul mercato, il cliente poteva continuare ad avere energia o gas a condizioni regolamentate grazie al servizio di salvaguardia. E cioè un meccanismo che assegna in automatico un fornitore previa gara pubblica dell’Acquirente Unico. Così, nonostante la parziale liberalizzazione del 2007, è accaduto che più della metà dei consumatori (18 milioni su un totale da 29,5, dati Arera) sono rimasti legati alle vecchie abitudini restando all’interno del mercato tutelato.

Da luglio però si cambierà registro con la scompara delle tariffe Arera. Ma il punto è che “non si sa ancora come verrà gestita la fine del mercato tutelato. L’Arera è al lavoro assieme alle associazioni dei consumatori per definire le modalità operative di questo cambiamento – spiega Ovidio Marzaioli, vicesegretario nazionale del Movimento Consumatori – Nulla esclude peraltro che ci sia un nuovo rinvio. Almeno per quanto riguarda i piccoli utenti privati”. Non è detto quindi che il servizio di salvaguardia cessi di esistere la prossima estate. L’ultima parola sul tema spetterà al legislatore.

Intanto, sin da subito il consumatore può contare sul portale dell’Arera per individuare la migliore offerta. Basta inserire via web una serie di dati (codice di avviamento postale, tipo di utenza e tariffa, preferenza per offerta a prezzo fisso o variabile) per ottenere un elenco di possibili contratti. “La prima che appare è sul sito è quella del mercato tutelato. A seguire ci sono poi tutte le altre – spiega Marzaioli – Fra il mercato tutelato e quello libero c’è generalmente una differenza di 80-90 euro. Direttamente dal sito si può poi selezionare l’offerta desiderata che è bloccata per un dato tempo indicato nella schermata. Tutto questo riguarda però la parte quantitativa, cioè il prezzo. Nulla si dice sulla parte qualitativa”. Per intenderci, l’offerta del libero mercato garantisce la quantità di energia o gas acquistata, ma non gli aspetti “qualitativi” del contratto, cioè un servizio clienti adeguato, una capacità di rispondere ai reclami in tempi stretti e con efficienza.

Non si tratta di un dettaglio da poco. Arera ha risolto con le tariffe a Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela, sintetizzate con l’acronico Placet. Di che cosa si tratta esattamente? Di tariffe che sono a prezzo di mercato, ma con garanzie contrattuali precise. Sono mediamente più convenienti del mercato tutelato e offrono maggiori garanzie sulla qualità del servizio. “Le aziende del libero mercato sono tenute a depositare anche offerte placet che si trovano scorrendo la lista delle proposte sul portale delle offerte – precisa Marzaioli – Con la placet si avranno le stesse garanzie e prestazioni dell’offerta del mercato tutelato, ma con la possibilità di pagare meno. Senza contare che la tariffa Placet resterà anche dopo la fine del mercato di salvaguardia e costituirà quindi una buona soluzione per chi dovrà cambiare fornitore”.

Inoltre, assieme alla fine del mercato tutelato si apriranno probabilmente anche nuovi scenari destinati a modificare l’intera struttura del mercato dell’offerta di gas ed elettricità. “Oggi ci sono oltre 500 venditori di energia elettrica che non sono regolamentati. Venditori che talvolta non hanno nemmeno la garanzia per loro stessi. Per questo da tempo le associazioni dei consumatori hanno chiesto la creazione di un albo per evitare che fra i tantissimi fornitori si celi anche qualche bidone per i consumatori – prosegue Marzaioli – Quando il mercato sarà completamente liberalizzato, le cose cambieranno perché potranno depositare offerte per l’utenza solo le aziende che hanno almeno fra i 50 e 100mila clienti. E’ probabile quindi che resteranno sul mercato solo una decina di imprese, il resto verrà spazzato via.” Infine, toccherà anche ai consumatori mettersi insieme creando dei gruppi di acquisto riconosciuti dall’Arera con l’obiettivo di spuntare prezzi migliori. “Il mercato dell’energia e del gas è in grande evoluzione e i consumatori non devono farsi trovare impreparati al momento della liberalizzazione”, conclude Marzaioli.

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