La proposta del concordato Astaldi agli obbligazionisti? Secondo gli interessati vale molto meno di quanto stimato dalla curatela. Tanto meno da dare la possibilità ai bondholder della società di costruzioni di presentare una proposta concorrente. Lo sostiene una nota del Comitato Bondholders Astaldi secondo cui “in base all’analisi della proposta concordataria” il valore recuperabile per i creditori obbligazionari, “si attesterebbe al 20-25% contro il 38% indicato nell’executive summary, ben inferiore alla soglia del 30% sopra la quale ai creditori è preclusa la possibilità di presentare una proposta concorrente”.

In particolare gli obbligazionisti si ritengono “fortemente penalizzati dall’attribuzione di warrant premiali in favore di Salini e delle banche finanziatrici“, che sarebbero creditori della loro stessa categoria, chirografari, ma si vedono applicati trattamenti differenti. Non rasserena, poi, l’ipotesi dell’eventuale “soddisfazione di eventuali passività privilegiate e pre-deducibili addizionali” e la stima “ottimistica” degli asset del ramo concessioni, valutati 739 milioni di euro.

Il Comitato ha così inviato ai Commissari giudiziali e ai vertici di Astaldi, nonché del futuro azionista di controllo, il concorrente Salini, una lettera di 19 pagine in cui si illustrano i punti problematici e si chiede un incontro per chiarire i molti dubbi che sono emersi. Il Comitato Bondholders Astaldi ha inoltre ritenuto opportuno condividere le proprie valutazioni con i giudici del Tribunale di Roma e i principali organi di governo preposti ad occuparsi della vicenda Astaldi.

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