“È un modo di pensare un po’ primitivo ma, nel frattempo, la società si è evoluta”. “È un’uscita ampiamente infelice in un tempo ampiamente sbagliato”. Milena Bertolini e Sara Gama, rispettivamente ct e capitana della Nazionale femminile di calcio, prendono posizione sulla frase pronunciata domenica dal direttore sportivo della Roma, Gianluca Petrachi, che commentando l’episodio avvenuto nel finale di Roma-Cagliari ha affermato: “Il calcio non è un gioco da signorine. Allora andiamo a fare danza classica no? Ma questo è un gioco di maschi“. Parole criticate anche dal ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora: “Trovo che non siano coerenti con ciò che rappresenta lo spirito sportivo e manifestino un’arretratezza culturale di cui non avevamo bisogno”.

Alla vigilia della sfida con la Bosnia ed Erzegovina, valida per le qualificazioni a Euro 2021, che si giocherà domani alle 17.30 a Palermo, Bertolini in conferenza stampa ha spiegato qual è l’origine della frase usata da Petrachi mentre protestava per la decisione dell’arbitro Massa che ha annullato un gol a Kalinic per una spinta su Pisacane. “La frase ‘ il calcio non è uno sport per signorine’ l’ha pronunciata Guido Ara. Sono passati 110 anni e credo che dovremmo andare avanti”, ha spiegato. “Quello di Petrachi – ha però sottolineato Bertolini – è il pensiero medio degli italiani verso le donne che fanno calcio”.

Un concetto su cui è tornata anche la capitana Gama: “Le parole di Petrachi dicono che non riusciamo a levarci queste cose di dosso e ogni retropensiero”. “Questo linguaggio forse non corrisponde a quello che lui pensa“, ha aggiunto, ma “il linguaggio è importante e dimostra che, per quanto cerchiamo di progredire, per il cambio culturale serve tempo”. Anche Bertolini ha concesso a Petrachi il beneficio del dubbio: “Bisogna capire cosa volesse dire con quella frase”. Rimane però il fatto che “quando si parla si deve stare attenti, le parole sono importanti e danno significato ai nostri pensieri”, ha ammonito la ct. Che ha poi rivendicato: “Credo che nel modo più assoluto il calcio sia uno sport per donne. Lo abbiamo dimostrato ai Mondiali, nei quali si sono visti grande aggressività, contrasti, temperamento e niente piagnistei“.

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