L’associazione nazionale presidi chiede l’intervento a Roma dell’Asl per valutare lo stato igienico-ambientale sui rifiuti abbandonati vicino alla scuole, per eventualmente procedere alla chiusura degli istituti. “Come segnalato da molti presidi di Istituti comprensivi e scuole superiori romane – fa sapere Mario Rusconi, presidente dell’associazione nazionale presidi Lazio – sia in zone centrali della città sia in periferia, la situazione dei rifiuti abbandonati vicino agli edifici scolastici o all’interno dei cortili si sta aggravando di giorno in giorno”. E poi aggiunge: “Senza un intervento del Comune in tempi congruenti, chiederemo all’Asl di verificare se ci sono situazioni che impongano la chiusura dei plessi, perché non spetta a noi deciderlo. Tuttavia una mamma, un papà o chiunque accompagni i bambini a scuola, non può volare sopra i cumuli di immondizia circondati da animali che si vedono in tutta la città”.
Come i presidi anche i medici intervengono: “La raccolta dei rifiuti nella capitale – commentano in una nota Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vice presidente dell’ordine dei medici di Roma – si regge, e male, su un fragilissimo equilibrio basato principalmente sulla buona volontà delle Regioni vicine ad accogliere, seppur a caro prezzo, i nostri residui. Non c’è spazio dunque per improvvisi blackout del ciclo di raccolta e smaltimento”. La nota si conclude poi con un appello: “Tutti i soggetti che ne hanno la responsabilità si siedano intorno a un tavolo e trovino una soluzione in breve tempo”.
La richiesta dei presidi arriva il giorno dopo il caos ai vertici di Ama, l’azienda incaricata di raccogliere e smaltire i rifiuti romani: dopo 100 giorni dal suo insediamento il consiglio di amministrazione ha rassegnato le dimissioni costringendo il sindaco Virginia Raggi a una nomina lampo caduta su Stefano Zaghis. “Da parte nostra è venuta meno la necessaria fiducia”, così l’ex consiglio ha giustificato il ritiro. Intanto il neo assunto ha già incontrato l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti e il direttore generale del Campidoglio Franco Giampaoletti per discutere dei conti dell’azienda.
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