I numeri, al netto delle più improbabili interpretazioni, non forniscono alibi: 1.555.000 telespettatori e l’11,08% di share. Il risultato della prima puntata di Live-Non è la D’Urso delude le aspettative, nonostante la durata monstre con chiusura all’una e mezza di notte. Doppiata in share e quasi triplicata in valori assoluti da una replica de Il Commissario Montalbano vista da 4.365.000 spettatori e il 21,75%. La fiction con Luca Zingaretti, usata sempre più spesso come killer application, ha salutato il pubblico due ore prima del competitor.

La sfida potrebbe complicarsi ulteriormente nelle prossime settimane con l’arrivo nel giorno festivo di Non è l’Arena e Che tempo che fa. Non ci sono alibi, dicevamo, per il talk che nei mesi scorsi aveva anche toccato il 20% di share. Numeri che stupiscono meno chi ha guardato i 222 minuti di trasmissione. Il caso Prati-Caltagirone, scoperchiato da Dagospia, ha attirato l’attenzione di tutti i media per mesi favorendo anche i risultati di Carmelita, come la chiamano i suoi fan. Comprensibile la tentazione di spremere la storia come un limone per trainare la nuova stagione di Live ma la padrona di casa sul limone è scivolata, colpa soprattutto dell’impostazione della puntata.

Se su Rai1 è andata in onda una replica di qualità, su Canale 5 è stata trasmessa una puntata inedita identica a quelle dei mesi scorsi. Non è la D’Urso non ha fornito un solo titolo o aggiornamento sul surreale caso che ha coinvolto e travolto Pamela Prati. La prima ora è volata via, si fa per dire, con Eliana Michelazzo e la solita compagnia di giro. Con le stesse frasi, gli stessi servizi, gli stessi siparietti e con ospiti identici. Dopo Mickey Rourke, usato come cuscinetto in questa storia, in studio è arrivata Pamela Perricciolo alle prese con le cinque sfere. E anche qui il copione si ripete. Il succo non c’è, la carne nemmeno. Non basta la docufiction trash per incollare allo schermo i telespettatori.

E il fumo non basta più perché le due manager avevano ragione di esistere televisivamente nel pieno del caso, ora fanno serate in discoteca e stanno meglio di prima. Indignazione tanto al chilo e tanti saluti. Ora per risalire la china si cercheranno notizie reali sul caso Prati-Caltagirone oppure la conduttrice lo archivierà definitivamente? La D’Urso abituato il suo pubblico ai “tra poco” che arrivano dopo tre ore, alle “esclusive” che ovviamente non lo sono, alle “bombe shock” che hanno l’effetto delle minicicciole. Il punto è un altro: anche per rafforzare il nulla serve il poco. Flop la prima, non si può non dirlo. E’ opportuno però ricordare che la conduttrice più volte ha dimostrato sul campo di saper creare nuovi filoni (trash) acchiappapubblico. Questione di tempo?

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