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Francesco Zampaglione, il fratello del leader dei Tiromancino: “La rapina? Era solo un atto dimostrativo”

La sua giustificazione però, non è servita ad alleggerire la sua posizione: il giudice ha convalidato l'arresto e ha stabilito che l'artista rimanga nel carcere di Regina Coeli come chiesto dal pm

di F. Q.

“Era un atto dimostrativo, l’ho fatto per mostrare la disperazione di un comune cittadino nei confronti della politica economica di questo Paese”. Così Francesco Zampaglione, il fratello del leader dei Tiromancino, Federico, ha spiegato durante l’interrogatorio con il gip Clementina Forleo i motivi che l’hanno spinto a tentare di rapinare una banca del quartiere Monteverde, a Roma, armato di una pistola giocattolo. “Non l’ho fatto per soldi, ho una buona disponibilità economica”, ha tenuto a specificare Zampaglione, come riferisce Il Messaggero.

La sua giustificazione però, non è servita ad alleggerire la sua posizione: il giudice ha convalidato l’arresto e ha stabilito che l’artista rimanga nel carcere di Regina Coeli come chiesto dal pm. Secondo gli inquirenti infatti, Francesco Zampaglione con il suo gesto eclatante ha dimostrato una propensione a delinquere e potrebbe ripetere quanto fatto. Il suo atteggiamento e l’aggressione ai danni di un dipendente – che è stato morso al braccio sinistro quando si è opposto alle minacce – sono stati gli elementi che, sempre secondo quanto riferisce Il Messaggero, hanno convinto il gip a negare la sua scarcerazione.

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