Honor 20 è uno smartphone di fascia medio alta che ha nei suoi punti di forza autonomia, ergonomia e prestazioni. Il cliente ideale è chi cerca tanta autonomia e prestazioni di alto livello, senza tralasciare ergonomia e qualità costruttiva. Il prezzo (499 euro) è un po’ alto rispetto ai diretti concorrenti come il Mi 9 di Xiaomi e lo ZenFone 6 di Asus, la memoria non è espandibile e manca la presa jack per le cuffie.

La configurazione prevede il processore Kirin 980 (lo stesso del P30 Pro di Huawei per intenderci), affiancato da 6 Gigabyte di memoria RAM e da 128 Gigabyte di memoria interna. Il comparto fotografico include quattro fotocamere posteriori: 48 Megapixel, 16 Megapixel grandangolare, 2 Megapixel per la profondità di campo e 2 Megapixel per le fotografie macro. I veri punti di forza di questo dispositivo però sono rappresentati dall’autonomia e dalla grande attenzione per il design, con la fotocamera anteriore incastonata direttamente nello schermo.

Prestazioni e autonomia

La piattaforma hardware su cui è basato Honor 20 è estremamente rodata. La configurazione è già stata vista in tanti altri dispositivi, e la buona notizia è che difficilmente ha deluso. Anche in questo caso non ci sono problemi da segnalare né per fluidità e velocità, né per gestione del calore. Ai risultati ha contribuito anche lo schermo da 6,26 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.340 pixel. È realizzato con tecnologia IPS e caratterizzato da un rapporto di forma in 19,5:9. La qualità è buona: garantisce una visibilità convincente in buona parte delle condizioni, fa eccezione solo la leggibilità sotto alla luce diretta del sole. Si vede la differenza rispetto ai dispositivi premium come Galaxy S10+, iPhone XS Max e lo stesso P30 Pro di Huawei, ma la fascia di prezzo è ben differente.

La batteria da 3.750 mAh, con il nostro uso tipico (misto tra LTE e Wi-Fi, due account mail attivi, centinaia di notifiche dai social e app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), ci ha permesso di coprire quasi due giorni lontano dalla presa elettrica (1 giorno e 17 ore). È compatibile con lo standard di ricarica rapida a 22,5 Watt (da 0 a 50% in 30 minuti), e il caricabatterie apposito è incluso nella confezione. Non c’è la ricarica wireless.

La qualità audio non fa gridare al miracolo, anche per via della presenza di un solo altoparlante senza effetto stereo. Buona invece la connettività, che comprende NFC, Wi- ac dual-band, Bluetooth 5.0, porta a infrarossi e USB-C. Manca la presa jack per le cuffie, che obbliga ad acquistare un modello senza fili. Assenti anche le certificazioni di impermeabilità, che avrebbero influito sul prezzo.

Costruzione, ergonomia e fotografie

Il pannello posteriore è in vetro, mentre le cornici sono in metallo. Questo rende lo smartphone facile da maneggiare e robusto, oltre che poco scivoloso, complici le dimensioni tutto sommato contenute: 154,3 x 74 x 7,9 mm (pesa 174 grammi). La colorazione blu non lo fa passare inosservato. Ottima l’assenza del notch (la fascia scura nella parte superiore dello schermo), al posto del quale troviamo un “foro” nello schermo.

I pulsanti fisici sono perfettamente raggiungibili e il sensore d’impronte digitali, integrato direttamente nel pulsante di accensione, funziona bene. In alternativa si può sbloccare il sistema con il riconoscimento del volto che però, avendo a disposizione solo la fotocamera frontale, soffre in notturna.

Il modulo fotografico posteriore sporge molto, rendendo lo smartphone poco stabile quando lo si appoggia su di un piano. Si compone dei tre sensori indicati sopra, a cui si aggiunge un quarto da 2 Megapixel con obiettivo f/2.4 e ottica da 27 millimetri, pensato appositamente per le macro. Una configurazione che offre una grande versatilità di utilizzo.

Il sensore per le macro lavora bene, anche se perde di dettaglio in notturna. Grazie alla modalità notte non hanno lo stesso problema il sensore principale da 48 Megapixel e il grandangolare da 16 Megapixel, che regalano scatti con colori un po’ saturi, ma usabili anche in condizioni molto difficili.

In generale le immagini appaiono ricche di dettagli in diurna, i video sono buoni e hanno risoluzione fino a 4K a 30 fotogrammi al secondo, con stabilizzazione elettronica. Discorso analogo per quanto riguarda la fotocamera anteriore da 32 Megapixel: bene in diurna, perde un po’ di dettaglio in notturna, ma rimedia con le soluzioni software a cui Honor ha ormai abituati, inclusa la modalità ritratto.

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