Caso Russia-Lega? Di questa vicenda mi preoccupa molto più un altro aspetto rispetto all’inchiesta aperta dalla Procura di Milano. Il problema vero è la tenuta di nervi di Salvini che si è sciolta come neve al sole. Pensavamo di avere un leader forte e carismatico che invece ha dimostrato di essere molto debole e fragile. Come ha reagito a queste prime notizie è veramente da ragazzo viziato“. Sono le parole dell’ex giornalista Luigi Bisignani, intervistato a “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), sulla vicenda dei fondi russi alla Lega.


E spiega: “Matteo Salvini non avrebbe mai dovuto rinnegare l’amicizia con Savoini. Ricorda quello che fece Bettino Craxi con Mario Chiesa. Avrebbe dovuto prendere le distanze da quel ridicolo incontro, visto che chiunque sa perfettamente che una trattativa economica di quella entità non si fa certo al bar di un albergo, peraltro tra due convegni. Insomma, Salvini avrebbe dovuto semplicemente dire la verità: “Savoini è un mio collaboratore, da anni tiene rapporti con la Russia alla luce del sole, è finito in un aperitivo di cui non sapevo nulla e di cui chiederò conto”. E invece ha fatto tutti questi distinguo, che dal punto di vista umano sono obiettivamente spregevoli – continua – e dal punto di vista legale lo mettono in un mare di guai. Ma poi uno che usa i social come Salvini non sa che, da lì a 5 minuti dalla scoperta dei fatti, non sarebbero uscite tutte le foto, le interviste, le dichiarazioni, dame bionde, dame rosse? Veramente ha dimostrato una superficialità incredibile. Del resto, già col caso Diciotti avevamo visto che la sua tenuta di nervi era molto, molto fragile. Questo non depone bene per chi, come credo, ancora oggi ha la maggioranza del consenso degli italiani”.

Poi aggiunge: “L’altro aspetto grave di questa vicenda è dato dall’atteggiamento di Conte e Di Maio, che hanno scaricato immediatamente Salvini, dimostrando che questo è un governo di dilettanti allo sbaraglio che prima va a casa, meglio è. Se Salvini scioglie questa compagnia di giro e va al voto a settembre, avrà la maggioranza degli italiani. Se va avanti così con questo stillicidio,tra indiscrezioni, commmissioni parlamentari di inchiesta, Di Maio che lo stuzzica, Conte che, come sempre, si nasconde dietro a un dito per poi attaccarlo, a quel punto Salvini non mangia il panettone“.

Bisignani sottolinea: “L’indagine giudiziaria avrà tempi lunghi, di solito le indagini sono infinite, tra 2-3 anni probabilmente si saprà che quelli erano 4 amici al bar, ma intanto se Salvini non prende il toro per le corna finisce male. Salvini dovrebbe andare in Parlamento a testa alta a difendersi e dire che lui di quella riunione non sapeva nulla, ma se continua a buttarla a ridere e con queste battute su matrioske e sull’orsetto per la bimba non va da nessuna parte. Lui doveva disconoscere il fatto di quell’incontro, stop, tutto il resto è scritto nelle carte. Dire che non sa perché Savoini era lì è veramente un oltraggio all’intelligenza, una barzelletta. Mi meraviglio e, guardando Salvini con simpatia, mi dispiace molto”.

Dura critica finale al governo Conte: “E’ di tutta evidenza che abbiamo un ministro degli Esteri inesistente e un presidente del Consiglio che gira come un birillo, ma soprattutto non abbiamo una linea di politica estera: un giorno stiamo con gli Usa, un altro giorno con la Cina, con la Russia un altro giorno ancora. La prima e la seconda Repubblica avevano una linea chiara: eravamo atlantici ma avevamo buone relazioni con tutti. Oggi invece la politica estera è tutta isterica, basata su Twitter e Instagram. Questo è un governo che gira a vuoto e con una politica estera considerata solo turismo diplomatico”.

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