Avrebbero dovuto denunciare di essere entrati in possesso di quelle foto invece, pur conoscendone l’origine illecita, avevano scelto di pubblicarle a pagina 31 del settimanale Eva Tremila Express. Gli scatti in questione ritraevano Diletta Leotta, le foto hot erano state rubate da un haker dal suo iPhone. Roberta Dalmata, direttrice editoriale del giornale, e Ugo Consalazione, direttore responsabile, ora rischiano il processo perché il pm Villani ha contestato, alla conclusione delle indagini, il reato di omessa denuncia.

I due indagati avrebbero agito in malafede, rivelata in qualche modo da una mail inviata dall’avvocato della Leotta, la sorella Federica, che avvertiva i due direttori, entrati in possesso delle immagini hot della Leotta, che si trattava di foto rubate. Era dunque necessario il consenso della protagonista, eventualità rifiutata nella lettera spedita ai giornalisti. Una mail che imponeva a Dalmata e Consolazione di recarsi in procura a denunciare il possesso di foto illegali, i due invece avevano pubblicato tutto nel numero in edicola il 6 settembre 2017.

Il telefono del volto di Dazn era stato hackerato da un minorenne su cui da tempo indaga la procura minorile di Bologna, l’hacker aveva diffuso le immagini allegandoli all’hashtag #Leotta. La conduttrice, che sui social conta quattro milioni follower, poco dopo commentò così l’episodio che l’aveva colpita: “Rifarei quelle foto e soprattutto farei più attenzione alle password dei miei account.  Sicuramente non è stato un momento bello. Il fatto di essere un personaggio pubblico mi ha dato la forza di reagire con grinta e positività. Se questa reazione forte fosse stata imitata anche solo da una ragazza con una storia simile sarebbe un successo”.

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