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Bologna, la scritta “Salvini muori” fa arrabbiare Lodo Guenzi: “Mi fa schifo, la cancello io”

"Lasciamo ad altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza, il paradosso, l’ironia, il gioco, la poesia e la passione - dice il cantante de Lo Stato Sociale - Anche nello scontro, soprattutto nello scontro. Perché frasi come queste sono merda fascista"

di F. Q.

Salvini muori“: questa è la scritta comparsa nei giorni scorsi su un muro sotto i portici di via Santo Stefano a Bologna che ha fatto arrabbiare il leader de Lo Stato Sociale Lodo Guenzi, che su Instagram si è scagliato contro le parole tracciate forse durante il corte di un centro sociale sabato scorso. “Questa scritta mi fa schifo, fra una settimana se è ancora lì la cancello io“, ha detto il cantante bolognese spiegando che è proprio “davanti a casa mia e ogni mattina spero di trovarla cancellata”.

Lasciamo ad altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza, il paradosso, l’ironia, il gioco, la poesia e la passione – aggiunge Lodo Guenzi – Anche nello scontro, soprattutto nello scontro. Perché frasi come queste sono merda fascista, e non fanno che costruire una società fascista. Non so quando abbiamo cominciato ad arrenderci a questo squallore, ma rispondere alla merda con la merda farà sempre e solo vincere la merda. Chi parla male pensa male. Chi pensa male agisce male”.

Il post di Lodo Guenzi è stato subito invaso da migliaia di commenti ma le sue parole hanno ricevuto il plauso anche del commissario provinciale della Lega Carlo Piastra, come riporta il Corriere: “Non sono un grandissimo fan dei cantanti che fanno politica, ma il suo gesto dimostra una grande intelligenza ed educazione“, ha detto il deputato chiedendosi perché non sia stato il Comune a muoversi per primo: “Salvini non è solo il capo di un partito, ma è il ministro dell’Interno e rappresenta le istituzioni, forse il Comune si sarebbe dovuto muovere prima”.

 

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Questa scritta mi fa schifo. È davanti a casa mia e ogni mattina spero di trovarla cancellata. Ci penso spesso al perché mi fa tanto incazzare. Al di là della miseria della frase, ricevere questo tipo di merda fa parte della vita di un uomo pubblico, in fondo se succede a me figuriamoci a lui. Eppure io questa scritta non la sopporto. Dovremmo lasciare ad altri queste cazzate, le minacce di morte alle famiglie sinti a cui consegnano la casa popolare, gli “spero che i negri ti stuprino troia” a carola rackete, i “bruciamo i rom”. Lasciamo ad altri questo schifo e scegliamo l’intelligenza, il paradosso, l’ironia, il gioco, la poesia e la passione. Anche nello scontro, soprattutto nello scontro. Perché frasi come queste sono merda fascista, e non fanno che costruire una società fascista. Non so quando abbiamo cominciato ad arrenderci a questo squallore, ma risponde alla merda con la merda farà sempre e solo vincere la merda. Chi parla male pensa male. Chi pensa male agisce male. Fra una settimana se è ancora lì la cancello io. Riprendiamoci le parole, lasciamo ad altri la merda. #bologna #casa #rocknroll

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