Elisa Pardini, cinque anni, cerca un (altro) donatore di midollo osseo per combattere la leucemia che l’ha colpita più di due anni fa. Il primo trapianto, compiuto a gennaio del 2018, non ha infatti dato l’esito sperato a causa della gravità della malattia, che colpisce un bambino sotto i cinque anni su un milione, e della non perfetta compatibilità del precedente donatore. Ora la piccola viene tenuta “in equilibrio” da diverse chemioterapie preparatorie, sperando di trovare al più presto un donatore per l’operazione. Il donatore è da scovare nella banca dati mondiale dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo che raccoglie tutti coloro – “ad oggi 30 milioni di persone nel mondo”, racconta Fabio Pardini, il padre di Elisa – che si sono finora offerti per “tipizzarsi” con gli esami del sangue. Tipizzazione possibile per chi ha tra i 18 e i 35 anni, pesa almeno 50 kg e non ha malattie trasmissibili. Un piccolo gesto che può salvare la vita a Elisa e a tanti altri attraverso un prelievo di cellule staminali, che dura tre o quattro ore.

La vicenda della famiglia di Fabio, della compagna Sabina e della piccola Elisa comincia due anni fa, quando cercano la diagnosi per la malattia della bambina: “In due ospedali del Friuli la scambiarono per una gastroenterite, in Veneto poi scoprirono che era una particolare forma di leucemia. Abbiamo deciso di spostarci al Bambino Gesù del Vaticano dove abbiamo trovato il professor Franco Locatelli che studia questo tipo di malattie rare”. Ma non solo, la coppia ha trovato uno staff che si è preso cura di Elisa: “I medici stanno facendo l’impossibile. Due anni fa mia figlia stava per morire”, racconta il papà.

E anche Fabio e Sabina stanno facendo l’impossibile. “Ho chiuso l’attività a fine aprile 2017 – spiega Fabio – e ci siamo trasferiti a Roma. La mia compagna faceva l’infermiera e ha avuto due anni di aspettativa”. Due anni che sono finiti il 27 giugno: proprio il giorno del quinto compleanno di Elisa. Una nuova speranza è però arrivata: “I colleghi hanno deciso di devolvere dei giorni delle ferie di solidarietà a Sabina”. E l’appartamento a Roma? “Per un anno l’associazione Luca Onlus di Udine ci ha dato una mano a pagarlo: a fine giugno dovrò però iniziare ad arrangiarmi da solo perché hanno fondi limitati”. Fortunatamente, la solidarietà non è mancata: “Abbiamo ricevuto tre volte la visita di Francesco Totti. Lui e la sua famiglia sono eccezionali”. Ma tanti altri personaggi famosi hanno fatto visita a Elisa in ospedale. Da Fiorello a Fausto Leali, da Carmen Consoli al campione di sci Max Blardone. Fino alla cantante Elisa e al ministro Matteo Salvini.

Tutti in campo per Elisa, insomma. E ciascuno può dare una mano: basta recarsi ad una delle sedi dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo. O a un centro trasfusionale dell’ospedale più vicino chiedendo un prelievo per farsi inserire nella banca dati dell’Admo. Anche chi è già donatore di sangue all’Avis deve fare la stessa procedura. Se contattati, si potranno cedere cellule staminali attraverso l’aferesi. “Non è pericoloso, né invasivo”, assicura Fabio, che è contattabile per informazioni sulla donazione sulla sua pagina Facebook “Pardini Fabio per Elisa”. E se non ci sarà la compatibilità con Elisa, si potrebbe salvare la vita a qualcun altro. Donando un futuro sulla terra a chi sta lottando per averlo.

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