Il terzo e – per ora – ultimo Oscar Meryl Streep lo ha ricevuto per la sua interpretazione nel ruolo di Margaret Thatcher, prima donna a guidare il governo britannico. Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha incontrato veramente la Thatcher, ormai anziana e malata di Alzheimer. Il film racconta soprattutto la vicenda umana, la storia della figlia di un droghiere di provincia che diventa leader del partito conservatore, un tailleur azzurro in una marea di completi grigi. In un’epoca in cui l’unico dovere di una donna era quello di guidare una famiglia, lei riuscì a guidare il Paese: trasformata dai truccatori, Meryl Streep ha ridato umanità al controverso personaggio politico.
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THE POST (2017)

Ancora una volta, la Streep viene chiamata a interpretare il ruolo di una donna di potere in un mondo di uomini, una pioniera nel suo campo, una leader chiamata a prendere decisioni difficili. Stavolta Meryl interpreta l’editrice del Washington Post, Katharine Graham, che si trova tra le mani i Pentagon Papers, documenti top secret del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che contengono segreti di Stato sulla guerra in Vietnam. The Post di Steven Spielberg racconta il contrasto tra giornalismo e potere, ma anche quello, più sfumato, tra una società maschilista e una donna al comando. La grandezza della Streep sta nel trasmettere fisicamente il dissidio interiore che lacera Kay Graham: bisogna rivelare al mondo ciò che è stato troppo tempo insabbiato, anche se questo significa mettere in pericolo la sopravvivenza del giornale, il lavoro di un’intera vita?