La regola dei due mandati? Era uno strumento nelle mani di Matteo Salvini per ricattare il M5s. Con la proposta di Alessandro Di Battista le cose cambierebbero”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso di Otto e Mezzo (La7), a proposito delle dichiarazioni rese dall’ex deputato  M5s Alessandro Di Battista nella stessa trasmissione: se il governo dovesse cadere prima del 15 luglio e quindi in caso di voto anticipato, la legislatura non conterebbe come secondo mandato.


Travaglio concorda e sulla ricandidatura di Di Battista osserva: “Lui è l’unico 5 Stelle famoso che non ha ancora fatto il secondo mandato, mentre Di Maio è già al suo secondo mandato. Quindi, Di Maio sarebbe il primo beneficiario della proposta di Di Battista. In più, Di Maio sulla piattaforma Rousseau è stato eletto capo politico del M5s per 5 anni, quindi, se non fosse rieleggibile alle prossime elezioni, resterebbe capo politico fuori dal Parlamento. Con la proposta di Di Battista, invece, potrebbe ricandidarsi Di Maio”.

E aggiunge: “Secondo me, Di Battista ha fatto un favore a Di Maio, perché lo libererebbe dal ricatto di Salvini, libererebbe tutti i parlamentari dall’ossessione di tenere ferma la situazione così com’è alle condizioni di Salvini perché temono di perdere il posto e dà a Di Maio la possibilità di fare il capo politico dentro il Parlamento anche nell’eventuale prossima legislatura, se dovesse cadere il governo adesso”.

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