Cultura

Rivolta di Pratobello, un murale di Manu Invisible celebra il 50esimo anniversario della protesta di Orgosolo

Lo street artist ha decorato il fianco di un'abitazione con un'opera dal titolo "Vuoto". Tra le altre sue raffigurazioni si può ammirare una mappa della Sardegna con un punto verde che rappresenta proprio la rivolta di Pratobello

di F. Q.

Orgosolo ospita un nuovo murale di Manu Invisible. Lo street artist (che venne assolto in Cassazione dall’accusa di imbrattamento) ha decorato infatti il fianco di un’abitazione per celebrare il 50esimo anniversario della rivolta di Pratobello. Il 27 maggio 1969 infatti i contadini del paese occuparono pacificamente la pianura di Pratobello per impedire che l’esercito facesse della spianata – prima destinata all’allevamento – un luogo di esercitazione con un poligono di tiro. Dopo tre giorni i militari fecero marcia indietro ritirando il poligono che era stato comunque definito “temporaneo“. Da quell’episodio prese il via la tradizione dei murales, che ancora oggi è la principale attrazione turistica del paese. E proprio quell’episodio è simboleggiato da un punto verde sulla mappa dell’isola.

L’opera d’arte di Manu Invisibile  – il murale più grande del paese realizzato in due giorni di lavoro – si intitola Vuoto. Nella parte superiore vengono rappresentati degli scafisti in cerca di una meta e poi, a scendere, mani che si sollevano verso il cielo e che emergono dal mare. In basso invece l’artista si è ispirato a Guernica raffigurando un braccio con una spada spezzata (il simbolo dei conflitti bellici) e “Su Lizu”, il giglio simbolo di Orgosolo. Spazio anche per una raffigurazione del bambino Aylan Kurdi, morto sulla riva del mare. Al centro dell’opera campeggia infine la Sardegna vista dall’alto con gran parte degli avamposti Nato presenti nell’isola evidenziati in rosso. E la scritta “Yemen” fa riferimento alla fabbrica di bombe di Domusnovas: infatti secondo un’inchiesta del New York Times gli ordigni fabbricati in Sardegna hanno colpito anche civili nel paese asiatico.

Cinquant’anni dopo la rivolta, non si sono però ancora placate le tensioni sulla presenza di militari a OrgosoloProprio lunedì 20 maggio è stata infatti incendiata l’auto di un maresciallo in servizio nella stazione del paese mentre il giorno successivo era stata squarciata la gomma di un’autovettura di un carabiniere in servizio: atto su cui stanno indagando gli investigatori. L’attentato che ha causato il rogo è avvenuto proprio a poche ore dalla cerimonia di inaugurazione della nuova caserma nel paese. Ed è stato rivendicato dal sedicente Movimento giustizia proletaria che ha sottolineato in un comunicato: “È con questa prima Azione che il Movimento Giustizia Proletaria si esplicita nella sua forma di diffusione ed agitazione al popolo Italiano, invitando tutti i compagni e gli stanchi di questa Oligarchia nazionale a seguire gli svolgimenti del medesimo movimento”.

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