“Comandano gli italiani”. La frase di Davide Casaleggio all’Adnkronos chiude la querelle su Matteo Salvini, ovvero quel ‘qui comando io’ rispetto a cui il M5S aveva chiesto una smentita da parte del vicepremier e leader della Lega. Prima, era stato lo stesso leghista ad abbassare i toni. “Cassate…”, aveva detto Matteo Salvini smorzando la ‘z’ nel day after del confronto con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dopo ore di frecciate e contro-risposte tra esponenti e ministri M5s e leghisti dalle adozioni alla Rai, gli avvisi di Giovanni Tria e il rimbrotto di Confindustria. “Come si dice a Oxford sono ‘cassate’ – aveva proseguito – che leggo sui giornali dal primo giorno che abbiamo giurato”. Poi l’ulteriore chierimento: “Non c’è bisogno di smentite o note ufficiali, perché non si possono rincorrere le fantasie. Io sono impegnato a governare con il Movimento 5 stelle, a collaborare e a confrontarmi con loro. Tutto il resto sono invenzioni, retroscena senza fondamento”. Nessuna tensione dunque tra il Carroccio e il Movimento Cinque Stelle? “Dicono che siamo litigiosi, fascisti, razzisti… dopo 9 mesi gli italiani hanno toccato con mano: abbiamo fatto tante cose e tante le stiamo preparando”, racconta alla emittente fiorentina Lady Radio.

Ma intanto l’altro vicepremier Luigi Di Maio e il ministro Lorenzo Fontana continuano a essere sintonizzati su frequenze diverse. “Penso che il governo debba andare avanti”, è la premessa del leader 5 stelle a Rtl 102.5. Ma, interpellato sul retroscena di Repubblica che attribuisce al leghista la frase ‘qui comando io’ nell’incontro con Conte, il tono si alza: “Spero che non sia vera questa frase di Matteo Salvini: se fosse vera sarebbe grave. Uomini soli al comando che hanno fatto danni ne abbiamo visti tanti, spero che la smentisca”. Un augurio che viene poi ribadito da una nota del M5s che puntualizza: “Se c’è qualcuno che comanda per noi sono gli italiani”.

Molto più concilianti e rassicuranti per la tenuta dell’esecutivo i toni di Salvini: “Al di là delle chiacchiere che posso fare con il presidente Conte davanti a un buon bicchiere di rosso, il governo va avanti, figurarsi se mollo”. Il leader della Lega, che domenica ha avuto un faccia a faccia con il premier in Toscana, ‘vede’ attacchi solo da Confindustria: “Ci desse una mano, facesse delle proposte. Sui giornali ci attacca e poi chiede incontri”, è la risposta piccata al presidente degli industriali Vincenzo Boccia che domenica aveva ‘consigliato’ elezioni anticipate in caso di “divergenze strutturali” nel governo.

“Io parlo tutti i giorni con piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Forse i grandi industriali erano abituati troppo bene dalla sinistra: qualunque cosa chiedevano gli veniva concessa. Ma Italia è fatta dai piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Non solo da grandi banche e imprese”, ha concluso Salvini.

Mentre i vicepremier provano a gettare acqua sul fuoco, il ministro della Famiglia – tra gli obiettivi del Movimento negli scontri giorni – si sfoga con il Corriere della Sera: i pentastellati, dice Fontana, “ci coprono di insulti quotidiani” e “forse non hanno più a cuore lo stare al governo” del Paese. “È evidente che se qualcuno continua a provocare, significa che vuole una reazione“.

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