I temi su cui M5s e Lega si sfidano a duello non mancano in questi giorni. Ora si aggiunge il tema del Tg1 e del suo direttore Giuseppe Carboni che finisce nel mirino del Carroccio. E’ il segretario della commissione di vigilanza Massimiliano Capitanio a criticare in particolare la copertura del Congresso delle famiglie di Verona fatta dal telegiornale principale della Rai. Non è certo la prima volta che i leghisti vanno all’assalto del direttore Carboni che – nella distribuzione degli incarichi a Viale Mazzini – è tra quelli indicati dai Cinquestelle. Era già successo quando Carboni era stato audito in commissione e il capogruppo della Lega nell’organismo parlamentare di controllo Paolo Tiramani gli aveva rinfacciato di dare “poco spazio” al suo partito e agli atti del governo, dando anche suggerimenti su come doveva fare il telegiornale.

Questa volta tocca a Capitanio: “Il Tg1 la smetta con la partigianeria – scrive in una nota il deputato del Carroccio – e torni a fare informazione pubblica“. Per il leghista la copertura data dal telegiornale al Congresso sulla Famiglia “è la goccia che fa traboccare il vaso: smentisce tutti i buoni propositi di cui ci aveva parlato” Carboni in Vigilanza “a conferma di una narrazione della realtà spesso ai limiti della fantasia. Non è così che realizzeremo la Rai del cambiamento voluta assieme al M5s. Non vorrei che, preferendo l’opinione alla realtà delle notizie oggettive ed essenziali, il direttore del Tg1 si stesse candidando a condurre la striscia serale post tg. Spero di sbagliarmi, perché in Vigilanza avevo incontrato un giornalista deontologicamente integerrimo e molto appassionato”.

Ma a replicare a Capitanio sono proprio i Cinquestelle. “La Rai del cambiamento – puntualizza Primo Di Nicola, vicepresidente della commissione – comincia a realizzarsi smettendola di intromettersi nel lavoro che fanno i giornalisti del Servizio Pubblico dei quali va tutelata l’autonomia e l’indipendenza”. Meno istituzionale (cioè meno soft) è la replica dei componenti del M5s in commissione di Vigilanza: “Capitanio ritiene che l’unica narrazione possibile sia quella del Tg2 Troppa abitudine al pensiero unico rischia di frastornare. Nella Rai del cambiamento la politica non scrive i servizi dei telegiornali come vorrebbero fare gli amici della Lega”. Il Tg2 in questi mesi era stato criticato (in particolare da sinistra) per un taglio particolarmente aderente alla linea sovranista della Lega.

Una lite in maggioranza che ripropone il vecchio tema dell’indipendenza della Rai. Proprio Carboni, nell’audizione in commissione di vigilanza, aveva toccato il tema rispondendo a una domanda di uno dei commissari: “Liberare la Rai dalla politica è una grande missione – aveva detto il giornalista – e non so se la può fare da solo il direttore del Tg1″.

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