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Rammstein, il trailer dei videoclip fa infuriare la Germania: “Chi utilizza l’Olocausto per motivi di marketing agisce in modo spregevole e immorale”

Nel filmato, visto già da più di un milione di utenti su Youtube, in cui i cantanti indossano divise simili a quelle degli ebrei deportati nei lager, con la classica tuta a righe dei detenuti con la stella di David. "Se band dovesse trarre profitti dall’Olocausto grazie al loro video, di fatto insulterebbero le milioni di persone che durante la Shoah hanno sofferto", ha detto Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi

di Giuseppe Candela

Un video dei Rammstein, band metal berlinese, sta scatenando molte polemiche in Germania, finiti nel mirino dopo la diffusione di un trailer, visto già da più di un milione di utenti su Youtube, in cui i cantanti indossano divise simili a quelle degli ebrei deportati nei lager, con la classica tuta a righe dei detenuti con la stella di David. Nei trentacinque secondi si vede Till Lindermann e i suoi colleghi con il cappio al collo in attesa dell’impiccagione con la scritta “Deutschland” (Gemania) in caratteri gotici.

La telecamera inquadra i musicisti con volti sanguinanti e rassegnati, con l’abbondare di riferimenti ai campi di concentramento nazisti e al Terzo Reich. “Chi utilizza l’Olocausto per motivi di marketing agisce in modo spregevole e immorale. Al contrario sono molti artisti che nelle loro opere si confrontano in modo dignitoso con la Shoah. Se i Rammstein dovessero trarre profitti dall’Olocausto grazie al loro video, di fatto insulterebbero le milioni di persone che durante la Shoah hanno sofferto in modo indicibile e sono state assassinate nel modo più crudele”, ha detto Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi.

Felix Klein, incaricato per l’antisemitismo del governo tedesco, ha attaccato la band: “In linea di principio non c’è nulla da ridire su un confronto di natura artistica, ma se il video è stato realizzato solo per provocare e per motivi commerciali, per scandalizzare e cercare di attrarre così l’attenzione, allora viene superata una linea rossa.” Karl Freller, direttore della Fondazione dei memoriali della Baviera, ha invitato la band a visitare il campo di concentramento di Dachau: “Non voglio dare un giudizio definitivo. Ma la sofferenza e la dimensione disumana dell’Olocausto non permettono il suo utilizzo per motivi pubblicitari allo scopo di far conoscere prodotti di qualsivoglia tipo. In questo caso, a quanto pare, un disco.”

La canzone non è ancora stata diffusa e i Rammstein non hanno rilasciato alcuna dichiarazione. Il gruppo, ricordiamo, prende il nome da una tragedia. Ramstein era infatti la base aerea tedesca dove nel 1988 ci fu una collisione tra velicoli che provocò molti morti e feriti.

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