La penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante in “Cose di Cosa Nostra” (Rizzoli) è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un’analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all’organizzazione in quanto tale, al profitto – sua vera ragion d’essere – e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.

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Giornata contro le mafie 2019, 10 libri che ripercorrono le stragi di Cosa Nostra per ricordare tutte le sue vittime innocenti

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