Gianfranco Micciché è assolutamente contrario ad applicare anche in Sicilia il taglio dei vitalizi varato dal Movimento 5 stelle alla Camera. Una posizione nota quella del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che però l’esponente di Forza Italia ci ha tenuto a ribadire.”Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera”, dice Micciché.

Il presidente del Parlamento siciliano arriva a sfidare i deputati che vorrebbero portare il taglio anche sull’isola. “Se l’Ars ritiene di fare così mi sfiduci“, dice il viceré di Silvio Berlusconi in Sicilia. Che lascia solo un piccolo spiraglio aperto: “Sono invece disponibile a studiare un diverso sistema di tagli, tenendo conto delle tante persone perbene che hanno dato il meglio di se stessi a questa regione. A loro sarebbero andati, con il metodo Fico, 600 euro. Non posso consentire il massacro sociale di persone che hanno solo la colpa di avere servito questa terra. Peraltro si farebbe un regalo ai ladri che proprio perché rubano non hanno bisogno di vitalizi”.

Per la verità, però, Miccichè ha poco margine di manovra. Come previsto dalla legge di bilancio, infatti, alle regioni che non tagliano l’assegno agli ex consiglieri verranno tagliati i trasferimenti. Tradotto: meno soldi dallo Stato centrale alle Regioni che non adeguano i vitalizi secondo il metodo di calcolo contributivo. Le legge dà tempo ai Consigli regionali fino al 31 marzo per applicare il “taglio“. In alcune Regioni è stato introdotto un contributo di solidarietà a carico degli ex consiglieri che percepiscono il vitalizio, in altre invece tutto è rimasto fermo per timore di ricorsi e contenziosi.

Il taglio del privilegio ha fatto esplodere un vero e proprio caso in Sicilia. Il governo di centrodestra di Nello Musumeci, infatti,  ha deciso di non impugnare la norma dello Stato, come era stato paventato nei giorni precedenti. “Prima deliberiamo e poi ne parliamo. Bisogna formalizzare l’atto, poi la palla passerà al Consiglio di presidenza. Se impugniamo noi la legge diventiamo i difensori del privilegio davanti all’opinione pubblica”, ha detto nei giorni scorsi il governatore.  Anche perché, aggiunge il presidente “per la Regione significherebbe un taglio di 20 milioni di euro, che non possiamo permetterci” . La palla è passata così all’Assemblea regionale, cui spetta l’eventuale delibera sui tagli dei vitalizi, che gravano sul bilancio per circa 18 milioni di euro all’anno. All’Ars, però, Micciché non intende introdurre il taglio di Fico. Anche a costo di essere sfiduciato.

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