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Eva Robin’s, le confessioni hot: “Se ho fatto l’amore con Vittorio Sgarbi? Lo dice lui ed è uno dei pochi che lo ammette”

"Se mi sono pentita? No, sono incontri fondamentali in un certo senso". Così Eva Robin's, nome d'arte di Roberto Maurizio Coatti, icona di trasgressione negli anni '80, si racconta ai microfoni de "I Lunatici"

di Giuseppe Candela

All’anagrafe il suo nome è registrato come Roberto Maurizio Coatti, per tutti da anni è invece Eva Robin’s. Cantante, attrice ma soprattutto icona della trasgressione negli anni 80 capace di esprimersi senza troppi filtri. Vittorio Sgarbi, per esempio, ha svelato di aver fatto sesso con lei: “Se è vero che abbiamo fatto l’amore? Questo è quello che dice sempre lui. E’ uno dei pochi che lo dice. Tutti gli altri invece buttano il sasso e nascondono la mano. Se mi sono pentita? No, sono incontri fondamentali in un certo senso. La prima volta che ho incontrato uno Sgarbi era la sorella. Mi aveva proposto di fare un libro. Poi dopo ho conosciuto lui…”, ha raccontato a I Lunatici, programma di Radio2 condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Nel corso della chiacchierata ha ripercorso anche la sua collaborazione con Antonio Ricci: “E’ stata una grande palestra, mi ha fortificata, abituata all’esposizione, ai successi e agli insuccessi. Mi ricordo quando fu censurata Matrioska, rimanemmo tutti congelati a Milano in attesa che il programma riprendesse. E poi riprese con il nome di Araba Fenice“. Proprio in quegli anni incontrò la pornostar Moana Pozzi: “Ci siamo trovate quando lavoravamo entrambe con Antonio Ricci in Matrioska. Ho avuto la fortuna di vederla nuda in studio. Lei passeggiava nuda e suonava una chitarra. Me la ricordo quando si spogliò in sartoria per la prova costume, in lei ho visto la femmina, una dea, una grande lavoratrice e una persona molto molto educata”.

L’ambiguità è stata per lei un’arma a doppio taglio dal punto di vista professionale: “Magari per alcuni passaggi in prima serata ma non mi ritengo ambigua. Io ho sempre spiattellato tutto, anche oltre. La stampa è stata ambigua, quando scriveva che io ero un ermafrodito. Le uniche labbra che ho sono quelle delle mia bocca. La mia carriera è nata grazie a Roberto Granata. Mi fotografò durante una vacanza in Sardegna, stampò le foto in formato grande e le portò nei salotti in cui era invitato. Erano mie foto in cui ero ritratta completamente nuda. “, ha aggiunto la Robin’s nel corso della chiacchierata.

Un ricordo meno piacevole invece per la collaborazione con Gianni Boncompagni: “Lui era un grande, ma io non ero pronta per tutta quella esposizione. Uomo o donna, donna o uomo, la stampa scriveva sempre cose velenose, non riuscivo a dormire, l’ho vissuto malissimo. E’ stato il massimo periodo di esposizione artistica, ma il più brutto della mia carriera. Il programma naufragò, anche per mio volere, ma a quel punto è nata una nuova vita. Molestie? Con grande rimpianto non ne ho mai subite”.
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