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Gabriele La Porta, la salma del giornalista scompare e poi viene ritrovata in una chiesa a L’aquila. Il figlio: “La sua seconda moglie ce lo sta nascondendo”

Tempo 24 ore è il mistero del corpo di La Porta sembra essersi risolto, anche se lo scontro tra il figlio Michele e la signora Scatena rimane del tutto aperto. Qualche giorno fa infatti, la signora aveva rivelato che l'uomo voleva far interdire il padre

di Davide Turrini

Prima la salma del giornalista Gabriele La Porta scompare poi viene ritrovata in una chiesa de L’Aquila. Si allunga di ora in ora il botta e risposta tra il figlio Michele e la seconda moglie, Donatella Scatena, del celebre giornalista Rai, morto alcuni giorni fa. “Dov’è mio padre? È morto da tre giorni e io non so dove si trova”, aveva scritto in un articolo lo stesso Michele La Porta pubblicato sul quotidiano Il Tempo. “Non ho avuto ancora la possibilità di salutarlo, né di piangerlo. E come me tutta la mia famiglia. Perché oggi nessuno sa dove sia la salma, ad eccezione della sua seconda moglie, la quale ce lo sta nascondendo. A causa sua mio padre è morto solo: una cosa indegna, disumana”.

Tempo 24 ore è il mistero del corpo di La Porta sembra essersi risolto, anche se lo scontro tra il figlio Michele e la signora Scatena rimane del tutto aperto. “Dopo infinite peripezie con il mio legale siamo riusciti a scoprire dove si trova il corpo di mio padre”, ha scritto Michele, sulla sua bacheca Facebook. “Diversamente da quanto affermato sulla stampa dalla signora Scatena la salma non era a disposizione di noi familiari per i seguenti motivi: non ci ha mai comunicato il luogo dove è stato depositato il corpo; la salma è all’interno di una cappella privata di famiglia della signora e non di libero accesso. Il corpo è in un fornetto a Capistrello, in provincia dell’Aquila!”.

Un luogo lontano da Roma, città amata e vissuta dal padre tanto che il figlio ne ha annunciato un tributo proprio nella capitale per venerdì primo marzo 2019 presso la Chiesa del Cristo di Viale Mazzini. “Una messa, purtroppo, senza il suo corpo ma solamente con una sua fotografia…”, ha scritto Michele su Facebook ricordando che parteciperà il popolo laziale: “Conoscendo papà, follemente innamorato della Lazio, questa partecipazione lo farà immensamente felice. Per alcuni potrà sembrare ‘curioso’ ma, prima ancora della filosofia, papà amava la Lazio”. Michele La Porta aveva fatto aprire una causa d’interdizione alcuni anni fa che rimane ancora in essere, con un’udienza che si terrà il prossimo 26 marzo a Roma. “Ora non voglio più parlare, da questo momento ogni questione si sposta sul piano legale”, spiega Michele al fattoquotidiano.it, “mi sono dovuto difendere di fronte a delle falsità e per sapere dove fosse il corpo di mio padre”.

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