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Lele Mora nominato presidente del partito Unione Cattolica: “Al massimo in due anni entreremo in parlamento”

"Ho scelto Unione Cattolica perché è l'unico partito politico, esistente in Italia, che si fonda sui principi della filosofia cristiana, che fa del perdono il suo punto focale", ha dichiarato l'ex agente dei vip a I Lunatici su Rai Radio 2

di Giuseppe Candela

Lele Mora e la sua discesa in politica, per usare una frase cara al suo (ex) amico Silvio Berlusconi. L’ex manager dei vip, dopo le ultimi vicissitudini giudiziarie, ha annunciato di essere stato nominato presidente del partito Unione Cattolica: “Al massimo in due anni entreremo in Parlamento. Ho chiesto in questi giorni a molti volti noti della televisione e del giornalismo italiano di aderire al mio partito e essi mi hanno risposto che non vedono l’ora di farne parte. Ho scelto Unione Cattolica perché è l’unico partito politico, esistente in Italia, che si fonda sui principi della filosofia cristiana, che fa del perdono il suo punto focale”, ha dichiarato a I Lunatici su Rai Radio 2.

L’obiettivo è quello di entrare, dunque, all’interno delle istituzioni: “Candidarmi alle elezioni? Nel partito Unione Cattolica avrò un ruolo molto attivo, anche da candidato in prima persona. Pure se ho avuto dei precedenti penali, ci si dovrà passar sopra. Non ho ucciso nessuno. Ho fatto degli errori, ma non è che siano chissà cosa. Scendo in campo a 360 gradi. Sono pronto a dare tutto agli amici che così fortemente mi hanno voluto”.

L’agente in prospettiva con il suo partito aprirebbe un dialogo per un accordo con Giorgia Meloni: “È l’unica con cui potrei dialogare, la signora Meloni dice cose vere, belle, giuste. Non promette mai cose irrealizzabili. E’ una donna vera, una vera politica, sa parlare, distinguere le cose che deve dire da quelle che deve fare. La manovra che hanno presentato in questi giorni i nostri governanti è ignobile. Se gli italiani avevano 2 euro, glieli stanno portando via”.

Più volte in questi anni Mora si è detto “mussoliniano convinto”, nelle scorse settimane era finito al centro della scena dopo aver mostrato interesse per l’acquisto del quotidiano L’Unità. I problemi con la giustizia appartengono al passato: “E come diceva Gesù Cristo se ti danno uno schiaffo devi porgere l’altra guancia. Questo vuol dire che chi ha sbagliato una volta deve avere una seconda possibilità. Chi è protestato e non può aprire più conti, chi ha sbagliato come me ed ha pagato anche troppo caro, deve essere messo in condizione di rimettersi al lavoro e in movimento. Bisogna dare una seconda possibilità a tutti“, ha concluso l’agente.

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