Insulti razzisti e violenze sui bambini stranieri e “colpi durissimi” alla Costituzione e in particolare agli articoli 2, 3 e 34 che tutelano i diritti inviolabili, l’uguaglianza, la dignità e l’istruzione. Per questo una maestra di una scuola dell’infanzia di Imola di 55 anni è finita agli arresti domiciliari su ordine del gip di Bologna. L’insegnante è accusata di maltrattamenti aggravati e lesioni personali continuate nel corso di tre anni, dal 2015 al 2018.

Agli atti dell’inchiesta le intercettazioni in cui una la donna insultava i piccoli alunni. “Perché lei non sta ferma… lei butta giù tutto. Anche quando mangia, fa il ballo dell’Africa… dell’Africa nera! Il ballo del qua qua!” aveva detto rivolta a una piccola di colore che mentre mangiava aveva fatto cadere del cibo. Dagli audio, ha sottolineato il giudice per le indagini preliminari, emergono maltrattamenti verbali e minacce “che quando sono rivolti a bimbi di colore assumono inflessioni particolarmente razziste” nei loro confronti e in quelli dei genitori. “Dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria… Venite qui a fare… delle idiozie!”, si sente dire alla maestra in un’occasione. E ancora: “Se i tuoi genitori facevano un po’ di scuola erano molto più intelligenti invece di trattarti così… ti riducono come una larva, che non hai voglia di fare niente! Solo disturbare la quiete pubblica, fortuna che c’è la polizia! Al loro Paese!“.

Vessazioni ininterrotte che, sottolinea il gip nell’ordinanza, “fanno desumere che l’esercizio di violenza fisica e le aggressioni verbali, anche a sfondo razzista, costituiscano il nucleo essenziale del metodo deviante” utilizzato dalla maestra nel suo ruolo di educatrice. In una intercettazione la donna a una bidella diceva: “Io da sola non faccio più niente… quei pochi italiani vengono poco perché c’ho della gentaglia“, per il gip si tratta della “summa del pensiero della maestra che si sente umiliata perché costretta a prendersi cura di bimbi non italiani, ‘gentaglia’ al pari dei loro genitori, colpevoli di inquinare la scuola e fare sì che i genitori italiani non iscrivano i propri figli alla ‘sua’ scuola”. In un’altra occasione, all’arrivo in classe di due bambini che prima erano andati a fare ginnastica la maestra avrebbe commentato: “Oddio arrivano i terroristi” e ancora rivolta ad un alunno, “basta sei esaltato, stai diventando pazzo come quelli della tribù dell’Africa”. Una bimba sarebbe stata colpita alle mani con una mossa tipo karate perché le aveva messe in bocca, un altro piccolo avrebbe ricevuto un pugno in testa per aver fatto cadere dei giochi e un altro alunno, secondo l’accusa, è stato colpito al viso con un flauto perché aveva sbagliato i tempi durante una canzone.

Secondo il gip è superfluo osservare che l’operato dell’insegnante “abbatte sotto ripetuti colpi – e sono colpi durissimi, destinati a rimanere impressi in modo indelebile nella memoria e nella personalità delle vittime – i principi fondamentali su cui è fondata la Repubblica (articoli 2 e 3 della Costituzione), oltre a contrastare con l’articolo 34 della Costituzione, che prescrive una scuola ‘aperta a tutti'”.

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