Io ero una escort che meritava insulti e attacchi, ora invece le donne che parlano sono tutte vittime. Quelle come me vengono dimenticate perché non possono andare in televisione a parlare”. A dirlo è Chiara Danese, annoverata tra le Olgettine per aver partecipato a una delle cene eleganti di Arcore. “Quando sui giornali attaccavano me, che avevo diciotto anni ed ero ingenua, quello andava bene“, si sfoga in un’intervista a La Verità. Era il 22 agosto del 2010 quando Chiara, diciott’anni compiuti da un mese, varcò per la prima volta i cancelli della villa brianzola di Silvio Berlusconi ignara del fatto che quella non sarebbe stata una serata come tante e che, da lì in poi, non si sarebbe più tolta l’etichetta di “olgettina”.

Come lei stessa ha raccontato ai giudici qualche tempo dopo infatti, quella è la sera in cui tra i commensali girò la statuetta di Priapo che fece tanto scalpore sui giornali. “Sono stata attaccata, presentata come una delle tante escort di Arcore. Ma la mia storia è completamente diversa”, dice ancora Chiara che ora ha anche scritto un libro con il giornalista Nicola Binda, Il veleno nella Rete, per raccontare la sua vera storia. “Io non avevo alcuna intenzione di parlare – racconta nell’intervista -, mi sono sentita costretta dal clamore che ha assunto il caso e soprattutto dal fatto che nel mio paese, Gravellona, in provincia di Verbania, sono stata ingiustamente considerata una escort. È una denigrazione sulla bocca di tutti, sono continuamente infastidita dalle telefonate”. “Mi chiamavano ‘moglie di Berlusconi’, vivevo nel terrore, non uscivo di casa”.

Per questo oggi si dissocia “completamente” dal Me Too, a cui ha aderito invece Ambra Battilana, un’altra delle ragazze presenti ai “bunga bunga”. “Credo che questi movimenti siano rappresentati da persone che fanno del vittimismo ma sono state le prime a fare un certo tipo per fare carriera e ottenere visibilità”. Il riferimento, implicito, è ad Asia Argento, a cui Chiara si era avvicinata nel 2007: “L’ho incontrata ma evidentemente volevamo due cose diverse. Tante belle parole ma poi lei ha preso un’altra strada”. 

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