Se per Luigi Di Maio è tutto un “grande malinteso”, per Confindustria Piemonte e il presidente di Api Torino c’è “preoccupazione, non malintesi” e “il ministro non ha capito nulla” dell’ordine del giorno votato dal consiglio comunale lunedì su proposta del M5s. Il ministro dello Sviluppo Economico e l’Associazione delle piccole e medie imprese torinese litigano sul Tav. Nel giorno in cui Danilo Toninelli annuncia che le riserve verranno sciolte entro Natale, cioè circa un mese dopo quanto auspicato dallo stesso titolare delle Infrastrutture, che a metà settembre, si era spinto a indicare novembre come data per la chiusura dell’analisi costi-benefici.

A Torino, intanto, il fronte per il Sì prova a compattarsi attorno alle piccole e medie imprese, che martedì hanno lanciato la campagna Adesso Basta per contestare la scelta della maggioranza, guidata da Chiara Appendino, di ‘schierare’ la città con l’ordine del giorno “NoTav”. “Credo che ci sia un grande malinteso, si pensa che si vogliano togliere soldi alla città di Torino e alla Regione Piemonte – dice Di Maio sulla protesta di industriale e sindacati – Questo è sbagliato, vogliamo recuperare soldi per reinvestirli dove serve”. Poi spiega che il M5s non è “contro il Tav a prescindere”. Il tema, dice “è la Torino-Lione” che “è un’opera che si fa per spendere soldi”

video di Simone Bauducco

Quindi la proposta: “Utilizziamo quei denari per esempio per fare la metro 2 a Torino, per rilanciare le infrastrutture su questo territorio che ne ha bisogno. Stiamo dicendo che si devono spendere i soldi per fare le opere. Non si devono fare le opere per spendere i soldi”. Una proposta, quella della metro, bollata come “propaganda” dal governatore Sergio Chiamparino, che martedì ha lanciato la proposta di un referendum se il governo dovesse optare per lo stop all’opera: “C’è un finanziamento europeo per quell’opera, non sono soldi mutuabili da altre parti – dice – Basta contrapporre il trasporto locale con le grandi opere”.

video di Alberto Sofia

Sul “malinteso”, rispondono Confindustria e i piccoli imprenditori torinesi. “Al ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico  rispondo che, dietro la protesta delle imprese e delle categorie produttive piemontesi e torinesi contro la volontà di bloccare i lavori della Torino-Lione non c’è nessun malinteso ma una sincera preoccupazione per il futuro del nostro territorio”, spiega il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli. Per Corrado Alberto, presidente dell’Api Torino: “Il ministro Di Maio non ha capito nulla quanto accaduto in Comune a Torino e di cosa si sia discusso”. Per Alberto è “preoccupante” che “questa infrastruttura non si faccia”. A suo avviso, “non c’è e non ci può essere scambio fra Tav e metro Torino: sono entrambe essenziali”. Piuttosto, sottolinea, “preoccupa come vengano buttati soldi in una società decotta come Alitalia. Di Maio stia tranquillo, gli imprenditori sanno distinguere fra investimenti e sperperi“.

Dopo le parole nette del capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, è Matteo Salvini a ribadire di essere “sempre e comunque favorevole alle infrastrutture”, ma il vicepremier sottolinea che “c’è un impegno a rivalutare quanto costa e quanto vale, e quindi aspettiamo“. “Stiamo valutando costi e benefici – ha aggiunto – mi sembra che su altre opere i benefici prevalgano sui costi, come per la Tap e la Pedemontana. Quando firmo un accordo sono abituato a mantenerlo”. 

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