Attualità

Alberto Angela, l’Osservatore Romano ‘bacchetta’ il conduttore sulla Cappella Sistina

Giovanni Maria Vian cita appunto le parole scritte da Giuliani bonariamente critiche verso Alberto Angela: “Come presentatore e divulgatore - ha scritto l’ebraista dell’università di Trento - è molto bravo, ma come esegeta della Bibbia molto meno"

di Davide Turrini

Rimandato a settembre sulla Cappella Sistina. Per Alberto Angela gli esami non finiscono mai. Questa volta è l’Osservatore Romano a bacchettare il celebre divulgatore scientifico e presentatore televisivo reo di aver sbagliato alcuni riferimenti parentali sui personaggi biblici raffigurati nella Cappella Sistina. “Il successore televisivo del padre Piero è stato bacchettato su ‘Pagine ebraiche’ del 30 settembre scorso da Massimo Giuliani a proposito della celeberrima raffigurazione degli antenati di Cristo nella Sistina”, ha scritto nel suo editoriale Giovanni Maria Vian, direttore de l’Osservatore Romano.

Vian cita appunto le parole scritte da Giuliani bonariamente critiche verso Alberto Angela: “Come presentatore e divulgatore – ha scritto l’ebraista dell’università di Trento – è molto bravo, ma come esegeta della Bibbia molto meno. Quando gli è toccato di spiegare la lunetta della volta che l’artista rinascimentale ha dedicato a Iacob e Ioseph, ossia Giacobbe e Giuseppe, il nostro Alberto ha concluso che, essendo Giacobbe il padre di Giuseppe, vediamo qui il nonno di Gesù!”. Vian, inoltre, suggerisce ad Angela maggiore “misura” nel divulgare dati storici in televisione, ricordando proprio l’enfatizzazione attuata da Angela nel caso Pompei, ovvero nel sottolineare la “sua” scoperta sulla data di eruzione del Vesuvio: “Divulgare ed enfatizzare in ambito culturale, soprattutto di questi tempi, fa senz’altro bene (in particolare a Pompei), ma andrebbe fatto con un po’ di misura e, in Sistina, con un minimo supplementare di attenzione e preparazione”. Ma non è tutto.

Angela è finito nel mirino del Partito Comunista di Marco Rizzo per un dettaglio storico riguardante gli ebrei russi. “Nella scorsa puntata di Ulisse si afferma che l’URSS consegnò ebrei ai tedeschi. FALSO. L’URSS fu rifugio per migliaia di ebrei e liberò gran parte dei campi di concentramento nazisti. Basta equiparazioni e falsificazioni storiche anticomuniste”, hanno scritto dal profilo Twitter del Partito Comunista di Rizzo il 15 ottobre 2018. Questione spinosissima quella sollevata da Angela e ribattuta dai comunisti online, che richiederebbe perlomeno un confronto più dettagliato sulle fonti. O magari, proprio come dice Vian, basterebbe un po’ di “misura” e un “minimo supplementare di attenzione” per non sollevare inutili polveroni.

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