Quasi nove anni fa, il 30 ottobre 2009 il Fatto Quotidiano fu il primo giornale a pubblicare le foto del cadavere di Stefano Cucchi diffuse dalla famiglia. Stefano era morto il 22 ottobre, ma solo la tenacia della famiglia portò a parlare di lui. Il primo articolo, qui sotto, il 28 ottobre. Sei giorni dopo la morte di Stefano la famiglia sceglie di parlare.
Due giorni dopo il caso esplode, con la pubblicazione delle immagini. Come scrisse l’allora caporedattore Vitantonio Lopez, pubblicare quelle foto fu una scelta sofferta ma necessaria: “Ci hanno messo sotto gli occhi quel viso, quel corpo massacrati e noi li mostriamo a voi perché non c’è legge, regola o procedura che possano giustificarlo. Perché non si può vivere, e morire, così”.
“Le nostre camere di sicurezza non sono alberghi a 5 stelle”, diceva allora il comandante della Compagnia casilina dei Carabinieri. Nove anni dopo quella frase ha un senso.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez