“Quando mi sono insediato al ministero, ho detto all’amministrazione di pubblicare gli atti relativi alle concessioni autostradali. Ma l’amministrazione aveva paura. L’Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori., ndr) ha mandato i documenti al ministero, dicendo di non pubblicarli, perché l’amministrazione, e quindi lo Stato, sarebbe stato passibile del reato di aggiotaggio e di condizionare il mercato” Lo rivela a In Onda (La7) il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, a proposito delle pressioni da lui denunciate nei giorni scorsi in Parlamento. E commenta anche le proteste in Aula dai banchi dell’opposizione al suo intervento: “Capisco perfettamente il nervosismo di quegli esponenti della vecchia politica. Sono proprio loro che hanno permesso la creazione di quella mangiatoia istituzionalizzata in punta di legge, permettendo ai privati di fare miliardi. E non solo: i membri dei cda di Atlantia sono anche nei cda dell’Espresso e di Repubblica”. David Parenzo insorge: “A me non risulta”. E scatta il botta e risposta serrato tra Toninelli e il giornalista. E’ Luca Telese a chiarire le parole del ministro M5s: “Si tratta di Monica Mondardini, una manager che sta nel cda di Atlantia ed è ad di Cir (holding che controlla il Gruppo Editoriale L’Espresso, SOGEFI e KOS, ndr). Comunque, non è un reato”. “Io infatti ho detto ‘in punta di diritto’”, replica Toninelli.

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