Alcuni lo attaccano vaticinando per lui la fine di Angelino Alfano e Gianfranco Fini. Altri invece sono molto più morbidi: e addirittura starebbero studiando una rivoluzione interna per avvicinarsi alla Lega. Forza Italia si spacca di fronte a Matteo Salvini. La decisione di correre da solo in Abruzzo, sommata alle dichiarazione del fido Giancarlo Giorgetti – secondo il quale il centrodestra è ormai “una categoria dello spirito” – hanno infiammato gli animi tra i berlusconiani. Che però si riscoprono tutt’altro che compatti nella guerra al Carroccio.

Anzi dentro al partito azzurro ci sarebbe anche chi studia la creazione di una nuova forza, che accolga gli esuli berlusconiani e gli uomini di Fratelli d’Italia, per andare compatti con la Lega in vista delle elezioni europee. Almeno secondo il quotidiano Repubblica che indica in Giovanni Toti uno dei registi del nuovo progetto, ancora coperto e in fase embrionale, che trasformerebbe Forza Italia e i berlusconiani più fedeli in una bad company. A spingere su questo fronte sarebbe anche Giorgia Meloni, allarmata dai sondaggi che danno Fratelli d’Italia al 3% e bisognosa di riposizionarsi in chiave moderata per evitare di farsi fagocitare dalla Lega. Il governatore della Liguria, però, smentisce. “Le voci di agosto sono spesso incrementate dal caldo nelle redazioni dei giornali. Di politica è meglio ricominciare a parlare dopo le prime piogge di settembre”, dice Toti rilanciando la sua analisi densa di apprezzamenti per Matteo Salvini. “La Lega ha trovato una sua dimensione, sapendosi rinnovare, trovando un messaggio efficace e un leader capace. Esiste un mondo, quello del mio partito Forza Italia, dell’ex area cattolica ma anche della destra storica italiana oggi ben rappresentata da Fratelli d’Italia, che credo possano fare uno sforzo in più per diventare una seconda gamba che affianchi l’alleato leghista”.

Toni completamente diversi da quelli usati da altri esponenti di Forza Italia. Come Antonio Tajani, che ieri ha intimato al vicepremier di rompere subito l’alleanza con il M5s. La pensano come il presidente del parlamento europeo, le capogruppo di Camera e Senato.“La Lega ha lasciato (momentaneamente, dicono loro) Forza Italia e Fratelli d’Italia per governare con Di Maio, Grillo e Casaleggio. Poi ha tentato di imporre il presidente della Rai senza nemmeno coinvolgere gli alleati di sempre. Ora, per la Regione Abruzzo, vuole rompere la coalizione di centrodestra per favorire il Movimento 5 Stelle. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una provà, diceva Agatha Christie. Forse la Lega ha scientificamente deciso di voltare le spalle al centrodestra unito?”, provoca Mariastella Gelmini, tornando sui due casus belli recenti: la designazione di Marcello Foa al vertice di viale Mazzini (bocciata dalla commissione Vigilanza), e la scelta di correre da soli alle regionali abruzzesi. Più violento il commento di Annamaria Bernini: “Salvini si fermi, freni questa deriva grillina, finché è in tempo! Altri ambiziosi alleati che in passato hanno inutilmente cercato di escludere Berlusconi e Forza Italia e sono finiti nel dimenticatoio” , dice la presidente del gruppo azzurro a Palazzo Madama, evocando per il leader del Carroccio un futuro simile a quello di Fini e  Alfano.

Dalla Sardegna Silvio Berlusconi resta in silenzio. L’ex premier non rilascia dichiarazioni da 72 ore e l’ultima traccia è un’istantanea diffusa su Instagram da Flavio Briator, in compagnia dell’imprenditore francese Martin Bouygues, ospite a villa Certosa. Secondo il quotidiano di largo Fochetti, Berlusconi si comporta come se il fidato ex direttore del Tg4 lo avesse già tradito: “Non mi interessa, Giovanni lavora ormai per il re di Prussia“. “Sono davvero deluso da Salvini. Se distrugge il centrodestra, finirà per consegnarsi mani e piedi ai Cinquestelle“, è quello che fa dire, invece, il Corriere della Sera all’ex premier. Che  per correre ai ripari è intervenuto direttamente sul restyling di Rete 4, considerata colpevole di aver tirato la volata a Lega e M5s alle ultime politiche. “Bisogna tornare alla realtà oggettiva dei fatti, non lasciarsi risucchiare dallo scontro élite-popolo”, dice il nuovo direttore del Tg4, Gerardo Greco. Ammettendo implicitamente che la realtà oggettiva dei fatti da quelle parti non si vede da un po’.

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Salvini vuole la leva militare obbligatoria, è questo il suo programma per i giovani?

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