Accusato di aver approfittato delle condizioni di “inferiorità psichica” della showgirl Sara Tommasi, causate da un disturbo della personalità e da psicosi dovute alla cocaina, per indurla ad avere rapporti sessuali anche con minacce e percosse, Fabrizio Chinaglia, agente del mondo dello spettacolo, è stato assolto da tutti i capi di imputazione “perché il fatto non sussiste” dal Tribunale di Milano. La Procura aveva chiesto 8 anni per una serie di reati, tra cui violenza sessuale, cessione di droga ed estorsione.

La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione (giudici Zamagni-Secchi-Santangelo) nel procedimento a carico di Chinaglia, difeso dal legale Giuliana Casti, scaturito dalla denuncia della showgirl (assistita dal legale Marco De Giorgio) Sara Tommasi, laureata in Economia alla Bocconi, in passato anche ‘naufraga’ del programma ‘L’Isola dei famosi’, partecipò in seguito anche a un film pornografico, ed è stata parte civile in un altro processo. Dopo “una lunga discesa che mi ha portato diritta all’inferno. ho scoperto di essere affetta da una forma di bipolarismo che ha una carattere genetico” aveva detto in una intervista.

Secondo l’indagine milanese, tra l’agosto e il settembre 2013 Chinaglia (a suo carico non era stata disposta alcuna misura cautelare) aveva ceduto cocaina alla giovane prima in un hotel a Milano e poi in un ostello e per costringerla ad assumere droga, sempre stando a quella che era l’ipotesi d’accusa, l’uomo l’avrebbe anche colpita alla testa (da qui anche l’accusa di violenza privata). E avrebbe poi approfittato delle psicosi e del suo disturbo ‘borderline’ della personalità per costringerla a fare sesso, anche facendole presente che aveva una pistola e che conosceva dei malavitosi. L’uomo era anche accusato di essersi fatto consegnare un assegno di 20mila euro. Accuse, assieme ad altre, tutte cancellate dal Tribunale (le motivazioni tra 90 giorni).

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