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Zaytsev vaccina la figlia e posta la foto su Facebook: insulti e minacce alla famiglia. Il pallavolista: “Inaccettabile”

Il campione italiano, insieme alla figlia, vittima di offese e minacce di morte da parte dei no vax, riceve migliaia di messaggi di solidarietà. "Siamo convinti che l'immunizzazione sia necessaria. Abbiamo idee diverse da questo governo"

di F. Q.

“Ma ti hanno informato delle possibili reazioni avverse?”, “smetti di fare spot pubblicitari per le big pharma”, “i vaccini creano solo danni, anche dopo molti anni”. Sono solo alcuni dei commenti, tra i più civili, che sono comparsi sulla bacheca del pallavolista italiano Ivan Zaytsev, reo di aver pubblicato, sul proprio profilo Facebook, la foto in compagnia della figlia Sienna appena vaccinata contro il meningiococco. Più civili, sì, perché un discreto numero di persone, che di vaccinazioni non vogliono nemmeno sentir parlare, ha augurato al pallavolista 29enne e alla figlia le peggiori cose: minacce, auguri di morte, insulti a sfondo razziale.

Lo Zar, come è soprannominato tra i tifosi e gli appassionati, ha eliminato i commenti più offensivi e ha risposto a una signora che gli aveva scritto “beato te che ti è andata bene. Non hai bisogno di fare pubblicità“. Queste le parole di Zaytsev: ” Io oltre a giocare sono un padre che decide per i suoi figli e un essere umano libero di esprimersi”. Come a voler dire che le persone che lo hanno attaccato nei modi più spregevoli “essere umani” non sono. 

La notizia del post e dei conseguenti attacchi, tuttavia, ha attirato moltissima solidarietà. Migliaia di utenti hanno espresso solidarietà al campione nato a Spoleto, neo acquisto del Modena Volley. “Bravo, grande esempio di intelligenza e amore per i figli”, ” in questo clima da Medioevo questo post è un gesto veramente grande! Un papà e una mamma che tutelano la salute della propria piccolina, grande Zar”. Tra i commenti, anche quello dell’Unicef Italia: “Il nostro applauso, caro Ivan Zaytsev, per avere difeso dall’inciviltà l’amore e la premura per la tua bambina. Vaccinare è un diritto e un dovere, è un gesto di amore per i propri figli e di tutela per tutti gli altri bambini”, corredato dall’hashtag #VaccinesWork.

A distanza di qualche ora dalla pubblicazione del post, Zaytsev ha commentato così la vicenda: “Finché se la prendono con me, lo posso sopportare. Ma hanno preso di mira la mia famiglia e questo non lo accetto. Vorrei invitare tutti quelli che ci hanno insulti, minacciati di morte, dato dei mercenari e zingari e chiesto di tornarcene nel nostro Paese (che è l’Italia, lo ricordo a tutti), a usare i social e Internet per informarsi anziché offendere”. Poi il riferimento alla politica: “Questo governo ha un’idea sui vaccini che io e mia moglie non condividiamo. Crediamo nella necessità che i nostri figli vengano immunizzati”. Proprio in queste ore, la ministra alla Salute, Giulia Grillo, ha presentato la circolare con cui si stabilisce che è sufficiente, per il prossimo anno scolastico, l’autocertificazione, cioè una dichiarazione sostituiva delle vaccinazioni effettuate. Non più, dunque, la certificazione ufficiale che comprova l’avvenuta vaccinazione.

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