Si sono concluse in anticipo le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico riaffiorato nei giorni scorsi a Torino. Gli artificieri del 32/o Reggimento genio guastatori dell’Esercito hanno rimosso la spoletta di coda, mentre quella “di naso”, ovvero quella davanti, non si è staccata. A quel punto, con lo Swordfish, una fresa a freddo che spara acqua e sabbia, hanno tagliato la “sicura”. La bomba pesa 227 chili, di cui 130 di esplosivo, ed è stata ritrovata in via Nizza durante alcuni scavi nei pressi di Eataly. Per consentire agli artificieri di compiere l’operazione in sicurezza, l’ordinanza dell’amministrazione torinese aveva disposto l’evacuazione oltre 2000 persone tra residenti, studenti e ospiti degli alberghi che si trovano all’interno della zona gialla.

L’ordigno è quindi stato trasportato in un poligono militare a San Carlo Canavese. L’area del Lingotto era stata interdetta per tutta la durata delle operazioni di disinnesco, chiusesi in anticipo rispetto alle previsione. Modificata anche la circolazione dei mezzi pubblici e ferroviari con la sospensione tra le stazioni di Torino Lingotto e Torino Porta Nuova mentre la chiusura dello spazio aereo sopra l’area interessata ha comportato fino al primo pomeriggio la sospensione delle operazioni di avvicinamento, atterraggio e decollo dall’aeroporto di Torino Caselle ad eccezione delle partenze dalla pista 36 in direzione Nord. Le operazioni di disinnesco hanno fatto annullare anche la domenica ecologica in centro città.

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