Massimo sei mesi per valutare una domanda di protezione internazionale, riduzione del carico burocratico per i Paesi di primo ingresso, maggiori garanzie per i richiedenti asilo e una lista di “Paesi sicuri” verso cui possono essere rimandati i richiedenti asilo (da cui viene esclusa la Turchia): queste le principali novità del regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell’Unione, votato oggi dalla Commissione libertà civili del Parlamento europeo. Il testo, di cui è relatrice Laura Ferrara del M5s, ha ottenuto 36 voti a favore e 12 voti contro. Ha votato a favore anche l’esponente democratica Caterina Chinnici, mentre la collega Cécile Kyenge era assente. Ha votato contro la Lega Nord. “È un risultato storico per l’Italia dove i tempi lunghi e incerti (fino a 18 mesi) per ottenere un verdetto sulla domanda di richiesta d’asilo hanno contributo a creare Mafia Capitale e il business dell’immigrazione”, ha commentato Ferrara. “Con questa riforma i tempi si accorciano, si snellisce la burocrazia e si assicura un giusto equilibro tra l’esigenza di garantire la protezione internazionale a chi ne ha diritto e una procedura veloce ed efficace”.

Se approvato il regolamento, come previsto, sarà anche abrogata la precedente Direttiva Procedure e le relative leggi nazionali di attuazione, ad esempio il decreto Minniti. Il testo ha ottenuto anche il disco verde di Alde, Ppe, Verdi e S&D (il gruppo al quale aderisce il Pd). Avendo ottenuto oltre i due terzi dei voti, non ci sarà bisogno di un passaggio in plenaria per il via libera definitivo, ma andrà direttamente al trilogo (riunioni tra i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione).

I 5 stelle hanno pubblicato un post sul Blog delle Stelle dal titolo “Business immigrazione e riforma del diritto di asilo. Vittoria al Parlamento europeo”. “Uno dei nostri obiettivi politici”, ha dichiarato Ferrara, “era quello di tagliare il cordone ombelicale che lega la criminalità organizzata con la gestione dei centri di accoglienza. Risultato raggiunto. Perché al termine dell’iter di approvazione il regolamento sarà direttamente applicabile negli Stati Membri e abrogherà la precedente Direttiva Procedure e le relative leggi nazionali di attuazione, tra cui per esempio il decreto Minniti. Inoltre, procedure più veloci portano a un taglio dei costi crescenti che lo Stato italiano sta affrontando per i centri di accoglienza”. E poi conclude: “Questo voto conferma che il lavoro del Movimento 5 Stelle è apprezzato in Europa. Dobbiamo archiviare in fretta gli errori del passato come il Regolamento di Dublino o l’operazione Triton. Le prossime battaglie politiche saranno la lotta agli scafisti e ai trafficanti e il ricollocamento obbligatorio e automatico di tutti i migranti arrivati in Italia”.

*aggiornato da redazione web il 26 aprile alle 17.30

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