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Catanzaro, incendio in un pub: confessa il cognato del titolare. “Sono il mandante. Volevo i soldi dell’assicurazione”

L'uomo, fermato alla fine di un lungo interrogatorio in cui ha ammesso le sue responsabilità, voleva truffare l'assicurazione incassando il rimborso per aiutare il parente indebitato e ha sostenuto di avere progettato tutto da solo. Alle due persone ingaggiate, morte mentre appicavano l'ìincendio, avrebbe promesso un mixer presente all'interno del locale
Catanzaro, incendio in un pub: confessa il cognato del titolare. “Sono il mandante. Volevo i soldi dell’assicurazione”
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C’è una truffa assicurativa dietro all’incendio scoppiato giovedì notte in un pub di Catanzaro Lido, il Tonninas, nel quale sono morte due persone, le stesse che hanno appiccato il fuoco nel locale.  Si tratta di Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi, rispettivamente gestore e dipendente di un altro locale della città calabrese.

I due hanno agito su incarico di Gennario Fiorentino, cognato del proprietario del Tonninas. Dopo un lungo interrogatorio, infatti, l’uomo ha confessato: voleva truffare l’assicurazione incassando il rimborso per aiutare il parente indebitato e ha sostenuto di avere progettato tutto da solo. Dopo aver ammesso le proprie responsabilità Fiorentini è stato sottoposto a fermo: si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida. È indiziato di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto.

Le indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Chiara Bonfadini, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri,  hanno ricostruito la notte in cui il pub è stato dato alle fiamme. Paonessa e Sergi, una volta dentro il locale, avrebbero cosparso il liquido infiammabile su tutta la superficie utilizzando 80 litri di benzina. Il combustibile, evaporando negli ambienti, ha saturato l’aria e, una volta innescato l’incendio, un’esplosione ha investito i due uomini, rendendo impossibile la fuga.

In cambio di quel “lavoretto” – ha sostenuto sempre Fiorentino – ai due era stato promesso un compenso modesto: un mixer per spettacoli dal vivo presente nel pub. Nel racconto dell’uomo, però, ci sono ancora molti punti da chiarire. Secondo le indagini, infatti, Sergi e Paonessa sarebbero entrati nel locale utilizzando le chiavi originali e fingendo un furto. Fiorentino, però, ha negato di aver mai consegnato alle vittime le chiavi del locale. Nella sua confessione ha anche sostenuto di non sapere come i due ragazzi avessero portato le tre taniche di benzina all’interno del pub. Sostiene di essersi limitato a prelevare i due giovani a Borgia, paese in provincia di Catanzato dove vivevano, e a lasciarli a qualche centinaio di metri di distanza dal locale. Fino a quel momento, è il racconto di Fiorentino, Sergi e Paonessa non erano in possesso del carburante poi utilizzato per incendiare il pub.

 

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