Lo avevano arrestato nel 2007, ritenendolo a capo della “banda dei Tir” che da anni derubava aziende di trasporto di metalli in tutto il Nord Italia. Due anni più tardi era stato condannato per associazione a delinquere, furto e ricettazione. Lavorava assieme ad altre cinque persone, sostengono i magistrati, tra i quali due delle vittime della sua “vendetta personale” fatta di due omicidi e una persona ferita, conclusasi poi nel parcheggio di un centro commerciale ad Azzano Mella, nel Bresciano.

Ma i reati che gli erano stati contestati non erano stati uguali per tutti. E per questo lui aveva chiesto la revisione del processo che aveva portato a una condanna a 7 anni e 4 mesi. Avevano detto no sia la Corte d’Appello di Venezia che la Cassazione. Ed è stato allora che Cosimo Balsamo, 61enne originario di Ceglie Messapica, nel Brindisino, ha iniziato a covare la voglia di rivalsa sfociata nel folle piano di mercoledì mattina tra Flero, Vorbano e Azzano Mella. Nel 2011 aveva messo cartucce di pistole e fucile nel cestino della bicicletta di un giudice bresciano che aveva disposto la confisca di una sua abitazione.

Da allora era stata un’escalation fino alla protesta sulla tettoia del Tribunale di Brescia, lo scorso 9 gennaio, per chiedere la restituzione di tutti i suoi beni confiscati. Un’ossessione. Sosteneva che a lui era stato riservato un trattamento più duro di tutti gli altri imputati, a suo avviso senza un perché. Nel frattempo, aveva dovuto affrontare altri guai giudiziari assieme ad altri membri della famiglia. Quattro anni fa, era finito davanti al tribunale di San Marino assieme alle sue due figlie perché accusati di aver tentato di nascondere oltre 2 milioni di euro di provenienza illecita.

Per l’accusa erano il provento di furti e ricettazione di “materiale ferroso” ed erano stati depositati presso la Banca commerciale sammarinese a nome di una delle due figlie e poi investiti in titoli e obbligazioni. La vicenda si era chiusa con un’assoluzione, ma era un altro simbolo di quel passato che continuava a tornare. E questa mattina Balsamo ha deciso di chiudere definitivamente. Ha studiato tutto, percorrendo decine di chilometri alla ricerca delle sue vittime armato fino ai denti. Quando ha capito di non avere scampo, ha parcheggiato la seconda auto rubata per la fuga e si è suicidato a una settimana dal suo 62esimo compleanno.

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