“Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano ‘rumore‘, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. Cari giovani, sta a voi la decisione di gridare“. Così Papa Francesco, durante la messa in piazza San Pietro in occasione della Domenica della Palme, si è rivolto ai ragazzi invitandoli a non farsi manipolare e non rimanere in silenzio: “Sta a voi decidervi per l’Osanna della domenica così da non cadere nel ‘crocifiggilo!’ del venerdì- E sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre“. Alla celebrazione hanno preso parte giovani di Roma e di altre diocesi in occasione della ricorrenza diocesana della XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù.

“Cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare”, ha esordito Bergoglio. “Ma esiste in questo giorno la possibilità di un terzo grido: ‘Alcuni farisei tra la folla gli dissero: ‘Maestro, rimprovera i tuoi discepoli’; ed Egli rispose: ‘Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre'”. Far tacere i giovani – avverte il Papa – è una tentazione che è sempre esistita. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi”.

Il Papa ha poi spiegato come intrighi e calunnie portano a condannare e incastrare gli altri “senza scrupoli”. “‘Crocifiggilo’. Non è un grido spontaneo, ma il grido montato, costruito, che si forma con il disprezzo, con la calunnia, col provocare testimonianze false. E’ la voce di chi manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio e non ha problemi a ‘incastrare’ altri per cavarsela. Il grido di chi non ha scrupoli a cercare i mezzi per rafforzare sé stesso e mettere a tacere le voci dissonanti. E’ il grido che nasce dal truccare la realtà e dipingerla in maniera tale che finisce per sfigurare il volto di Gesù e lo fa diventare un malfattore. E’ la voce di chi vuole difendere la propria posizione screditando specialmente chi non può difendersi. E’ il grido fabbricato dagli intrighi dell’autosufficienza, dell’orgoglio e della superbia che proclama senza problemi: ‘Crocifiggilo, crocifiggilo!'”.

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