“No, non si fanno nomi”. Così Matteo Salvini al termine della riunione dei senatori della Lega, partito che, dichiara il leader, “è pronto a rinunciare a qualcosa”. E poco dopo Salvini lo dice ancora più chiaramente: “Se serve a chiudere l’accordo e a far partire il più velocemente possibile il Parlamento la Lega è disposta a rinunciare alla Presidenza del Senato”. E il veto del M5s sul nome di Paolo Romani? “Penso che ci devono essere nomi e cognomi condivisi da tutti i partiti e credo che ogni partito possa avere da proporre nomi condivisi”. Salvini nega che questa sera incontrerà Di Maio: “Telefonerò a tutti: a Grasso, Martina e Di Maio”. E poi Salvini chiude all’ipotesi, rilanciata da Brunetta che l’accordo M5s-Lega per la presidenza delle Camere sia riproducibile per la formazione del governo: “Si parte dal centrodestra unito” taglia corto il leader della Lega.

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