Cultura

Bianca Pitzorno, c’è chi chiede la censura dei suoi libri in nome del “gender”. La scrittrice: “Sono esterrefatta”

"Scopro solo oggi che una famigliola di Carpi, dopo aver ritirato il figlio da una scuola perché vi si insegnava, a loro dire, la cosiddetta ‘teoria gender', ha scoperto con orrore che nella nuova scuola si faceva leggere ai bambini Ascolta il mio cuore, e ha chiesto che il libro fosse ritirato dalla biblioteca e MAI PIÙ LETTO" racconta su Facebook

di F. Q.

“Posso dirvi che sono esterrefatta? Scopro solo oggi che una famigliola di Carpi, dopo aver ritirato il figlio da una scuola perché vi si insegnava, a loro dire, la cosiddetta ‘teoria gender‘, ha scoperto con orrore che nella nuova scuola si faceva leggere ai bambini Ascolta il mio cuore, e ha chiesto che il libro fosse ritirato dalla biblioteca e MAI PIÙ LETTO”. La scrittrice di libri per bambini Bianca Pitzorno ha raccontato su Facebook come, per caso, mentre faceva una ricerca sul web si sia imbattuta in un articolo che la riguardava e che l’accusava di essere “pericolosa” per i bambini.

“Troverete tutte le accuse al libro nell’articolo (pubblicato da Osservatoriogender.it) – prosegue nel post -. E le accuse a me, ‘questa personaggia’, tanto pericolosa da far sì che i genitori non mandino più i figli alla scuola pubblica ma li tengano in casa e formino, come nell’America più retriva, ‘scuole paterne’, per evitare loro di imbattersi in uno dei miei libri. Ora, poiché so che molti dei visitatori di questa pagina mi hanno letto quando erano piccoli, vi chiederei una testimonianza personale. Vi ho spinto a diventare omosessuali? O vi ho semplicemente ‘spinto’ a rispettare tutti gli altri anche se non la pensano come voi e non hanno fatto le vostre stesse scelte?”.

Molte le esperienze riportate dai suoi follower nei commenti, Bianca Pitzorno ha risposto con un altro post: “Grazie dei vostri molti commenti. Vorrei aggiungere due cose: la prima, che ringrazio il Direttore, gli insegnanti e i bibliotecari della scuola primaria di Carpi (sì, perché va aggiunto che il preside ha risposto di no alla richiesta di censurare il libro, ndr); la seconda è che comincio ad avere paura. Non per me, che ormai la mia vita l’ho vissuta, ma per chi è bambino oggi (…)”. Aggiungendo poi: “E poi, comunque, tutti i bambini, a prescindere di chi ameranno da adulti, che mondaccio li aspetta? Questo è solo un segnale. Staranno tornando i roghi?“. L’episodio da lei riferito risale al giugno 2016, ma non è il primo caso di polemiche sul gender nei confronti dei suoi libri.

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