Sono state trovate tracce di morfina in vari organi del corpo di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni uccisa, fatta a pezzi a Macerata. È una delle indiscrezioni che trapelano sul contenuto della relazione preliminare del tossicologo Rino Froldi, perito della Procura di Macerata, depositata oggi. Secondo Froldi, la presenza diffusa della morfina dimostra che Pamela ha assunto eroina (che si “deteriora” in morfina base), ma che non è morta per overdose. In caso di decesso per overdose – sostiene il perito – infatti, lo stupefacente tende a concentrarsi nella parte del corpo in cui è avvenuta l’assunzione.

Intanto, sono stati effettuati dai carabinieri di Macerata nuovi rilievi nell’appartamento di via Spalato dove, secondo la Procura, il 30 gennaio scorso è stata uccisa e fatta a pezzi Pamela. Era presente anche l’avvocato di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano accusato di omicidio, vilipendio distruzione e occultamento di cadavere, insieme ad altri tre connazionali, due dei quali in carcere, come lui. I militari hanno scattato fotografie e preso misure delle mattonelle dell’appartamento, a tappeti, zerbini, concentrandosi su stoffe e tessuti e, in particolare, su un copriletto rosso. L’attenzione è stata attirata anche da una scatola di guanti di lattice da 100 pezzi, che sono stati contati uno a uno: ce erano 47. La scatola era stata segnalata dai carabinieri del Ris di Roma.

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