A sinistra la parola d’ordine è ancora la stessa di 37 anni fa. “C’è una questione morale importante, oggi abbiamo bisogno di dirigenti politici al di sopra degli interessi di parte e di fazioni e di uomini che incarnino il rispetto delle leggi e della legalità. Solo così si riconquista la fiducia dei cittadini”. A dirlo è Piero Grasso, il leader di Liberi e Uguali. Grasso parla dalla sua Sicilia, “emblema – dice – delle diseguaglianze sociali del Paese”. L’ordine delle priorità per Grasso è questo: “Antimafia, legalità, lotta alla corruzione, sicurezza dei cittadini”. Temi che “devono essere al primo posto della politica con la P maiuscola”.

Sul piano politico il giudizio di Grasso sul Pd resta quello che lo ha portato da uscire dal gruppo parlamentare ormai tre mesi fa: “Il Pd non appare più di sinistra – dice il leader di Liberi e Uguali – Lo ha dimostrato con atti di governo e parlamentari. Si è tentato di creare un dialogo, Pisapia ci ha messo un anno e poi addirittura ha abbandonato la politica“. Liberi e Uguali, che ha “un progetto di sinistra”, confida – spiega Grasso – “nei delusi dal Pd e nei tanti caduti nell’indifferenza e nella rassegnazione”. Con Renzi, continua Grasso, “il problema sono le sue politiche che non sono state più di sinistra”. Dunque Renzi ha portato il Pd a destra?, chiede il direttore del TgCom24 Paolo Liguori. “Forse lo ha fatto in previsione di qualche ulteriore governo con Fi, anche perchè questa legge elettorale pare sia stata condivisa da Pd e Fi e non sappiamo se per una prospettiva futura che in tanti possono immaginare…”. Per questo Grasso, sottolineando che “noi siamo responsabili, siamo progressisti di sinistra e di governo”, apre a un possibile governo di scopo per la sola riforma elettorale. “Intendiamo collaborare soltanto con chi ha intenzione di portare avanti i valori in cui crediamo, certamente non con la destra. Né con la destra di Salvini, né con la destra dell’attuale centrodestra”.

E i Cinque Stelle? Secondo Grasso il movimento è “è in una fase di mutazione genetica, tende a rassicurare chiunque”. Al Senato, per esempio, Grasso dice di aver assistito a “posizioni ondivaghe del M5s sulle unioni civili, sullo Ius soli, su euro sì o euro no. Non c’è chiarezza”. E quindi la sua forza politica tenta di conquistare anche “una parte dei voti del M5s, di quella fetta di elettori di sinistra che ha trovato rifugio in questo movimento”.

Il presidente del Senato è entrato anche nelle questioni più di attualità, a partire dai fatti di Macerata. “Sul tema della sicurezza – scandisce – non prendo lezioni da nessuno: né da Salvini, né da Renzi. Ho fatto per 43 anni il magistrato so cosa significa gestione della sicurezza dei cittadini”. D’altra parte, spiega, “dobbiamo portare avanti soluzioni per la sicurezza dei cittadini, c’è la prevenzione e c’è la presenza delle forze dell’ordine nel territorio. Poi bisogna far sì che vengano applicate le leggi che ci sono”. Insomma, quello della sicurezza “è un problema dello Stato, la deve affermare e difendere lo Stato con le forze dell’ordine, che meritano tutti i nostri elogi. Non si può pensare” di risolvere il problema della sicurezza “mettendo le armi in mano ai cittadini” aggiunge in un’intervista al TgCom24.

Grasso ribadisce che “chi fomenta la paura non fa altro che aumentare il clima violenza e tensione nel Paese, che non è un clima che aiuta la convivenza”. “Sul fenomeno dei migranti – precisa – non si deve soffiare o buttare benzina per alimentare le insicurezze dei cittadini. Il fenomeno è epocale, non emergenziale ma strutturale e quindi bisogna affrontarlo tutti insieme, non è possibile che su 8mila sindaci solo mille sono stati disponibili ad accogliere i migranti“.

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