“Quanto pesa l’endorsement di Prodi per il Pd di Renzi a sfavore di Liberi e Uguali? Zero”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ospite di Otto e Mezzo (La7) insieme al giornalista Paolo Mieli e allo scrittore Fabio Volo. E aggiunge: “Si pensava che pesasse molto anche l’endorsement di Prodi per il Sì al Referendum Costituzionale. Pesò zero. Io consiglio di andare a votare, perché chi non vota fa il gioco di chi si tiene i voti controllati, comprati, forzati e ben volentieri rinuncia ai voti di opinione che non riesce a controllare. Ma se la gente riuscirà a trascinare fino al seggio in questa fatica enorme, la prima cosa che farà è guardare i candidato del suo collegio uninominale. E nel collegio di Prodi, non troverà Prodi, ma Casini. Cioè” – continua – “colui che gli uomini di sinistra a Bologna e in Emilia Romagna hanno combattuto, fin dai lontani tempi in cui stava nella Dc prima di farsi 20 anni con Berlusconi. Credo che questo influirà molto. E questo dimostra come tutti i calcoli e le proiezioni sui collegi sicuri siano destinati a evaporare. Non esistono collegi sicuri, quando il Pd candida Casini a Bologna o il braccio destro di Formigoni a Varese. Ma allora uno vota direttamente Berlusconi o Formigoni”. E sottolinea: “Casi come questi ce ne sono a decine nelle liste del Pd. Ed è questo che indebolisce l’uscita di Prodi, che ieri ha detto che Renzi lavora per l’unità del centrosinistra. In realtà, lavora per l’unità del renzusconismo, visto che ha preso in prestito un po’ di candidati che Berlusconi non riusciva a garantire e se li è accollati lui, facendo fuori quelli che invece sono del Pd. E ovviamente lo ha fatto per preparare il governo con Berlusconi dopo le elezioni. Lo sanno tutti, anche se non lo dicono”. Mieli osserva: “Ricordo che Prodi nel suo governo mise come ministro della Giustizia Clemente Mastella. E’ una storia che viene da molto lontano, cioè nella storia del Pci c’era l’idea di prendere uno di destra e metterlo anche in una posizione importante. Travaglio ha ragione, Prodi non porta voti, però, come impedimento per uno che vuole votare per Liberi e Uguali, ha il suo peso, nel senso che agisce nel subconscio. Prodi dice la verità: il Pd può aspirare ad andare al governo, quegli altri no”

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