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Alternanza scuola-lavoro, Sacconi: “Cosa buona e giusta che i giovani vadano a friggere da McDonald’s”

Il presidente della Commissione Lavoro al Senato era ospite di una tavola rotonda alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, polo internazionale di eccellenza per le scienze applicate. Uno studente: "Era solo una battuta". Ma la collaborazione con la multinazionale a ottobre 2016 aveva scatenato l’ira dei sindacati

“Credo sia cosa buona e giusta che i giovani vadano a friggere da McDonald’s nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro”. Parola di Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro al Senato. Il 22 gennaio, l’ex ministro del Lavoro dell’ultimo governo Berlusconi era a Pisa a presentare il risultato del lavoro della sua Commissione. E ha colto la palla al balzo per parlare dell’alternanza scuola-lavoro, il sistema messo a punto dal Ministero dell’istruzione per far formare gli studenti dei licei e degli istituti nelle aziende del territorio. Per Sacconi i ragazzi devono uscire dalle aule e sentire sulla loro pelle “il calore di una macchina che frigge”.

Sacconi era ospite di una tavola rotonda alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, polo internazionale di eccellenza per le scienze applicate. Insomma, la crème de la crème degli studenti era lì per ascoltare, dalla voce del senatore di Area Popolare, la relazione sulla cosiddetta Industria 4.0, ovvero la quarta rivoluzione industriale, quella che si sta già giocando sull’innovazione e la robotica.

Per Sacconi, per cavalcare questo fenomeno senza rimanerne travolti, è importante investire sempre di più in conoscenza e competenza. Per questo è importante che la scuola non si arrocchi nelle aule, ma sia sempre più flessibile e permeabile al mondo del lavoro. E ha portato ad esempio la collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e McDonald’s. La multinazionale dei panini, in tre anni, dal 2016 al 2019, metterà dietro al bancone, a servire hamburger, 30mila studenti delle scuole superiori italiane. “Non bisogna chiudersi nelle aule, ma apprendere anche nelle situazioni di compito. Non si apprende certo il calore di una macchina che frigge leggendo delle slide all’interno di un’aula” ha ribadito Sacconi, come riportato dal quotidiano Il Tirreno.

Ma perché uno studente, se non è di un alberghiero, deve “apprendere il calore di una macchina che frigge”, secondo il presidente della Commissione Lavoro? Raggiunta da ilfattoquotidiano.it, la Scuola Superiore Sant’Anna non entra nel merito delle affermazioni. “Era una battuta, un modo per dire – spiega Tommaso Sacconi, studente al terzo anno di scienze politiche al Sant’Anna, presente all’incontro e in nessun modo parente dell’onorevole – che nel sistema formativo italiano manca il modo per avvicinarsi al mondo del lavoro”.

Una battuta, forse. Che però non andrà giù ai tantissimi studenti che sostengono di dare alle aziende lavoro gratis, da quando i percorsi scuola-lavoro sono stati introdotti con la riforma della ‘Buona scuola’ dal governo Renzi nel 2015 e sono stati resi obbligatori nel triennio finale di tutti gli istituti superiori.

Da chi ha pelato patate a chi ha stirato vestiti e attaccato cartellini, le storie dei ragazzi che perdono ore di lezione in classe per esperienze che poco hanno a che vedere con il loro percorso di studi, sono tantissime. Anche l’alleanza tra Miur e Mc Donald’s è da subito finita al centro delle polemiche. Il colosso dei panini è stato accusato dagli studenti di sfruttarli per avere manodopera a costo zero. La collaborazione, annunciata nell’ottobre del 2016, aveva scatenato l’ira dei sindacati come Flc Cgil. “Qualcuno mi deve spiegare che coerenza ci sarebbe tra il piano formativo di un liceo, di un tecnico e McDonald’s? Non mi risulta che vi sia chissà quale sistema di relazione nei loro ristoranti a parte la vendita dei panini. Si è perso il connotato didattico di questo aspetto della formazione; pur di trovare una collocazione ai ragazzi li si manda dal colosso americano”  aveva dichiarato Mimmo Pantaleo, allora segretario nazionale. Oggi, per Maurizio Sacconi, per prepararsi alla quarta rivoluzione industriale, gli studenti devono sentire il calore dell’olio che frigge. È una battuta. Ma non troppo.

Riceviamo e pubblichiamo dall’ufficio stampa dell’onorevole Sacconi:

“Uno sciocco fraintendimento può rimbalzare da una parte all’altra e diventare odiosa verità. Intervenendo ad un seminario della scuola Sant’Anna di Pisa non ho certo esaltato “il calore della friggitrice” di un negozio McDonald ma più semplicemente sottolineato l’utilità di una “situazione di compito” al fine di realizzare una esperienza di risultato. L’alternanza scuola-lavoro non è un modo per imparare un lavoro ma è un metodo didattico utile ad apprendere tanto in aula quanto in ambiente lavorativo quelle attitudini e capacità che concorrono a fare una persona occupabile. Qualunque pratica lavorativa quindi, purché regolare, si rivela utile allo scopo. Anche la più umile”. Lo scrive nel blog dell’Associazione amici di Marco Biagi il presidente della Commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi (Energie per l’Italia).

Aggiornato da Redazione Web il 24 gennaio 2018 alle 18.57